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Castelpoto, scuola a sei nazioni.
Accoglienza, rigenerazione, innovazione: così il piccolo comune dell’entroterra campano sta combattendo lo spopolamento e ha salvato la scuola. Anzi l’ha potenziata con il tempo pieno. Incontro con il primo cittadino Vito Fusco che oltre al passato ci fa anche assaggiare la Castelpoto del prossimo futuro. Sempre nel nome della salsiccia rossa, rigorosamente Slow Food

Castrum Potonis (da cui Castelpoto), significherebbe “castello di Poto”, figlio di re Adelchi, vissuto nel IX secolo e imparentato con il più illustre principe di Benevento. Ma da queste parti Castelpoto fa rima con Slow Food e con il presidio che qui è “regina”: la salsiccia rossa.
Sembra che storicamente a Castelpoto l’allevamento suino sia stato praticato dal porcaio del duca e pressappoco quella sembrerebbe anche la data di nascita della salsiccia rossa. Castrum Potonis, pur risalendo all’epoca romano-sannitica si sviluppò maggiormente sotto la dominazione longobarda e normanna. Ancora oggi molte famiglie allevano in proprio il maiale producendo, secondo ricette gelosamente tramandate, questa eccellenza gastronomica che, abbinata all’aglianico sannita, vale tutto il viaggio fino a Castelpoto
Vito Fusco è dinamico ma meticoloso. Abito e camicia perfetti, sindaco del suo paese pare esserci nato, per il rispetto con il quale parla anche della singola pietra del suo piccolo comune.

Castelpoto, entroterra campano, terra longobarda ma anche comune di “cintura” per la Snai, posizione un po’ ostica e penalizzante?
Castelpoto era un comune in declino con forti dinamiche di invecchiamento della popolazione ed è anche terra di emigrazione. Noi chiaramente ci siamo posti dinanzi a una sfida molto complessa, che è quella di invertire questo trend che purtroppo è comune a tante realtà del mezzogiorno d’Italia ma anche del centro nord. Castelpoto non è tecnicamente un’area interna anche se ne ha tutti gli indicatori.

Circa 1.200 abitanti, negli ultimi dieci anni ne avete persi 150: cosa state facendo per invertire la tendenza?
Abbiamo lanciato una sfida difficile …..

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Piccoli comuni, grandi Sindaci è la rubrica che mira alla emersione del “fattore X” dei “grandi sindaci” dei “piccoli comuni”: uomini e donne che si confrontano quotidianamente con mille difficoltà e poche risorse anche umane e che nonostante le difficoltà hanno scelto di costruire una prospettiva per i concittadini di oggi e di domani, investendo energie nella «grande impresa» del governo dei piccoli comuni, spendendosi senza risparmio per garantire servizi e futuro a chi sceglierà di rimanere o di tornare o di trasferirsi in quei luoghi.

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