
REGIONE
SICILIA

PROVINCIA
PALERMO
ABITANTI
3.485

SINDACO
Vito Barone
Monumenti e luoghi di interesse
Il Museo Civico “F. Meli” – raccolta etnografica ed arti figurative Sec.: XVII
Chiesa di San Giovanni (Sec. XVII) con il miracoloso rocifisso (Sec. XVI);
Biblioteca pubblica che conserva i resti della “Biblioteca Capucinorum” (Sec: XVI) e circa 600 volumi sul Risorgimento Italiano.
Itirenario ecologico – geologico – speleologico e panoramico delle zone “Serre” e “Pizzo”.
Chiesa Madre cittadina e’ intitolata a Santa Maria Maddalena. Essa fu edificata nel Medioevo, ma nel 1500 conobbe una radicale riedificazione e ricostruzione. Anche successivamente la Chiesa fu in parte rimodellata e gli esempi dell’originaria costruzione sono il rosone gotico presente nella facciata ed il cinquecentesco campanile. Il suo interno barocco e’ suddiviso in tre navate ed arricchito dalla presenza dì varie opere d’arte, a partire dalle seicentesche statue in stucco realizzate dai Li Volsi, il coro ligneo intagliato, la seicentesca stauta raffigurante la Vergine e la settecentesca statua lignea raffigurante S. Andrea.
La Chiesa dedicata a San Francesco va ricordata perche’ conserva parte di un polittico marmoreo di scuola gaginesca, una statua raffigurante la Madonna col Bambino ed un cinquecentesco Crocifisso realizzato sfruttando la cartapesta.
La seicentesca Chiesa dedicata a San Giovanni Battista per estensione e’ seconda solo a quella Madre. Essa si fa notare, inoltre, per le opere d’arte che raccoglie, a partire dal trittico cinquecentesco con la Madonna dell’Udienza.
Tra le Chiese minori cittadine citiamo quella dedicata a Santa Lucia e quella intitolata a S. Domenico da ricordare perche’ custodisce due opere di Antonello Gagini, la cinquecentesca statua dedicata alla Madonna ed un ciborio.
Tradizione e Folclore
La principale ricorrenza religioso-folcloristica è la festa del SS. Crocifisso – Patri di li grazi che si svolge ogni anno la prima domenica di maggio, essa venne effettuata la prima volta nel 1651 in seguito ad avvenimenti miracolosi. Il culto a San Vito è documentato fin dall’inizio del XVI secolo e il suo santuario, che accoglie il simulacro sorge su una collina di fronte al paese. La festa del 15 giugno è preceduta da cinque martedì (i martiri di Santu Vitu) in cui si svolgono delle messe al santuario. Il giorno 15 invece ha luogo una breve processione. La festa principale si svolge ogni anno la prima domenica di settembre, quando il simulacro si trova già in paese da una settimana. Una nota caratteristica di questa festa è la processione figurata, in cui circa 200 personaggi in costume di epoca romana divisi in 12 quadri rievocano la vita, il martirio e l’arrivo delle reliquie a Ciminna.
Il sabato successivo all’8 dicembre si svolge una processione notturna attorno alla quale ha luogo una caratteristica festa denominata “u Triunfu“. Durante la sera si è soliti organizzare grigliate in tutto il paese, in attesa che si facciano le 4 del mattino, orario in cui ha inizio la processione dalla chiesa di San Francesco D’Assisi. Una piccola madonnina (a Marunnuzza ru Triunfu) viene portata per le vie del paese a ritmo di ballabili locali suonate da alcuni elementi dell’acclamatissimo complesso bandistico “A.C.A.M. Giuseppe Verdi di Ciminna”. Durante questo percorso vengono inoltre organizzate alcune “vampe” (falò) in tradizionali punti del paese e per tradizione i partecipanti si scaldano sorseggiando vino. La processione è solita concludersi alle 7 del mattino nella medesima chiesa, in ricordo dell’effettivo orario al quale nel 1781 la statua del Barcellona giunse all’interno della chiesa di San Francesco. Un alimento tipico che si prepara in concomitanza a questa festa è “a ‘nfriulata”, una sorta di pane cotto in forno ripieno con tritato di maiale, cipolle, patate e spezie.
San Sebastiano viene festeggiato il 20 gennaio con la distribuzione delle arance, falò (vampa) e ntinna (il gioco della pignatta con l’ausilio di un asinello), e la Domenica successiva con la processione del simulacro per le vie del paese.