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COMITINI

REGIONE

SICILIA

PROVINCIA

AGRIGENTO

ABITANTI

887

SINDACO

Antonino Contino

Comune di Comitini

Comitini, la terra dello zolfo e delle zolfare, del tricolore, la terra di Ciaula, giuridicamente nasce il 23 giugno, X indizione, dell’anno 1627, per concessione dello Jus Populandi da parte del re Filippo IV al barone Gaspare Bellacera.
In realtà un agglomerato urbano, sviluppatosi sotto la chiesa di Santa Maria di Altomonte e del palazzo Baronale, abitato da contadini dediti alle coltivazioni del feudo, già preesisteva alla fondazione.
Lo studio etimologico del toponimo Comitini confermerebbe che nel I secolo d.C., in età romano imperiale la cittadina ed il suo territorio erano densamente antropizzati.

Il territorio era attraversato da un’importante arteria di comunicazione, come conferma l’Itinerarium Antonini, lungo l’asse Agrigentum-Panormus ed in prossimità dell’attuale centro abitato esisteva un’antica Statio romana denominata “Comiciana” da cui pare derivasse l’attuale toponimo del territorio e del Comune, anche se, da un attento studio etimologico, alcuni studiosi concordano un’origine araba del toponimo (Cumma el tin che si traduce in “Collina dei fichi”

Nei primi anni dell’Ottocento Comitini sale agli onori della cronaca per la riscoperta dell’attività minerario zolfifera. In poco tempo furono attive nel territorio ben 70 miniere che davano lavoro a circa 10.000 addetti.

In questo periodo Comitini divenne un fiorente centro industriale. Nel 1859 Comitini fu sede di moti rivoluzionari: nel territorio operava una folta schiera anti-borbonica. E fu questo gruppo di patrioti che, il 3 luglio del 1859, innalzarono per la prima volta nell’agrigentino, sul monte la Pietra, la prima bandiera del Tricolore italiano a simbolo dell’unità delle genti italica e come segno di rivolta per le popolazioni dei comuni viciniori. Lo stesso gruppo di patrioti contribuì all’arrivo di Giuseppe Garibaldi a Palermo nell’anno successivo.

Al comune di Comitini è legata la figura di un grande premi Nobel per la letteratura: Luigi Pirandello, Pirandello trascorse parte della sua giovinezza a Comitini dove i genitori erano proprietari di una miniera di zolfo. Da questo piccolo paese dall’antica tradizione mineraria prese spunto per la scrittura di alcuni suoi scritti, quali le novelle Ciàula scopre la Luna e Il fumo ed in questi suoi scritti sono tramandati ai posteri momenti di vita quotidiana dei minatori comitinesi.

Dal 15 dicembre 2018 Comitini si fregia del titolo di Città attribuitole con decreto del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, per trascorsi storici di interesse e rilevanza nazionale.

Monumenti e luoghi di interesse

Duomo di San Giacomo Apostolo

Chiesa della Beata Maria Vergine Immacolata

Chiesa di San Calogero

Palazzo Bellacera sede del Museo delle Miniere e Antiquarium, Il palazzo Baronale Bellacera si erge su un’altura sottostante il colle Cumatino. Dal 23 giugno1627, data di concessione al barone Gaspare Bellacera del privilegio dello “Jus Populandi” da parte del re Filippo IV di Spagna, al 1812, data alla quale il dominio feudale fu abolito con l’approvazione della nuova Costituzione borbonica, fu sede della baronia di Comitini e poi del principato. I dati circa la sua origine non sono precisi, la citazione più antica risale al 1560 in un testamento nel quale si parla di una “torre” probabilmente una struttura militare per il controllo del territorio, una struttura che faceva parte di una rete di torri di rilevamento del periodo tardo-normanno.

Palazzo Vella

Enogastronomia, arti e mestieri

Il territorio del comune è compreso nella zona di produzione del Pistacchio di Raffadali D.O.P.

I Comuni del Welcome

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