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CONTESSA ENTELLINA

REGIONE

SICILIA

PROVINCIA

PALERMO

ABITANTI

1.536

SINDACO

Leonardo Spera

Comune di Contessa Entellina

Oasi etnica, linguistica e religiosa per la peculiare identità culturale dei suoi abitanti, è la prima colonia di fondazione albanese d’Italia (1450), sorto prima da gruppi di militari stradioti e successivamente da numerosi profughi a causa dell’avanzata turco-ottomana in Albania e nei Balcani.
Il comune montano fa parte – insieme a
Piana degli Albanesi e Santa Cristina Gela – delle comunità albanesi di Sicilia (arbëreshët e Siçilisë), dove l’antica lingua albanese viene ancora parlata.

Appartiene ecclesiasticamente all’Eparchia di Piana degli Albanesi e all’Unione dei Comuni Albanesi di Sicilia BESA.
I suoi abitanti chiamano se stessi arbëreshë, ossia italo-albanesi. L’amministrazione comunale utilizza nei documenti ufficiali anche l’albanese, ai sensi della vigente legislazione che tutela le minoranze etno-linguistiche.
Le attività economiche prevalenti sono il
terziario, l’agricoltura e la pastorizia.

L’origine di Contessa viene fatta risalire al 1450, allorquando un gruppo di profughi albanesi, ricostruì le rovine abbandonate di un antico casale preesistente. Il Casale di Comitissa o Vinea Comitissae, viene ricostruito e ripopolato da soldati albanesi, provenienti dal Casale di Bisiri (Mazara) dove avevano prestato servizio per il re di Napoli dal 1448.

Le notizie storiche antecedenti al 1450 riferiscono solamente l’apparteneza ad uno dei tanti casali medievali afferenti al Castello di Calatamauro.

A partire dal XVI secolo si riscontrano documenti notarili o ecclesiastici che riguardano la nuova comunità degli albanesi stabilitisi nell’antico casale.
Gli Albanesi venivano comunemente chiamati “greci”, in quanto si dava maggior rilevanza alla diversità religiosa (rito greco) piuttosto che all’origine etnica (albanese).
Ancor oggi gli abitanti dei paesi confinanti continuano a chiamare i contessioti “greci di la Cuntissa”.

La fondazione di Contessa viene attribuita agli albanesi che nel 1450 avviarono la ricostruzione del casale abbandonato e lo ripopolarono, che si sviluppò però significativamente solamente dopo il 1500, quando furono sottoscritti i Capitoli di concessione dei feudi di Contesse e Serradamo.

Il 14 dicembre del 1517 fu redatto l’atto di affitto a Chiusa, presso il notaio Francesco Florena, sottoscritto da una rappresentanza della comunità albanese di Contessa.
Prima che scadesse il contratto di affitto di nove anni, gli Albanesi di Contessa sottoscrissero con Don Alfonso Cardona un atto di concessione, presso lo stesso notaio Florena di Chiusa, il 2 dicembre 1520.
Con questo atto i feudi di Contessa e Serradamo furono assegnati agli Albanesi, che li coltivarono a grano e li trasformarono in vigneti, uliveti e frutteti.

Altri profughi albanesi intanto nel 1521 raggiunsero Contessa: Don Alfonso Cardona pagò il nolo delle navi per il loro viaggio dall’isola greca di Andros a Messina.

Monumenti e luoghi di interesse

I monumenti e i siti principali di Contessa Entellina sono certamente le chiese di rito bizantino, con le loro preziose icone; l’Abbazia di Santa Maria del Bosco (XIII sec.); il Castello di Calatamauro, sito archeologico medievale; e Entella, sito archeologico di origine elima.

Chiesa Madre di Contessa Entellina, fu costruita e completata nel 1520 dai primi esuli arbëreshë subito dopo il loro arrivo, e nella quale viene celebrata la Divina liturgia secondo il rito bizantino-greco.

Chiesa di Santa Maria delle Grazie (Klisha e Shën Mërisë) e l’Abbazia di Santa Maria del Bosco sono passate al rito latino, in quanto cedute provvisoriamente ai fedeli latini, ma con la riserva dei diritti dei fedeli albanesi-bizantini.

 

Delle 91 riserve naturali istituite dalla Regione Siciliana, due ricadono sul territorio di Contessa Entellina:

  • La Riserva Naturale Integrale “Grotta di Entella” che si trova nella parte settentrionale del territorio nella Rocca di Entella.
  • La Riserva Naturale Orientata “Santa Maria del Bosco” e “Monte Genuardo” che ricade nella parte meridionale del territorio ed interessa anche i comuni di Sambuca di Sicilia (Ag) e Giuliana (Pa).

Fuori dal perimetro cittadino, si possono fare escursioni, oltre che sulla citata Rocca d’Entella, anche al Castello di Calatamauro di fattura bizantina, nonché appunto alle riserve naturali Grotta di Entella e Monte Genuardo. Il territorio comunale comprende il Lago Garcia.

Enogastronomia, arti e mestieri

Contessa Entellina ha un’economia basata sostanzialmente sul terziario. Le attività prevalenti riguardano l’agricoltura e la pastorizia. Numerosa è la coltivazione di prodotti agricoli, quali il grano, l’olio extravergine di oliva, e diverse qualità di uva. È sviluppato anche il caseario.

Molto rinomata è la produzione vinicola di Contessa Entellina (kumeta, Entellano, Kuntisa, Donnafugata, ecc.), nel 1993 riconosciuta del marchio D.O.C (Denominazione di Origine Controllata) per la produzione di vino di altissima qualità.

È un centro artigianale, dove vengono eseguite e incise ancora le antiche icone bizantine. Rilevanti sono anche le sue fiere del bestiame, che si svolgono nei mesi di maggio e di settembre.

 

La cucina di Contessa si basa sull’origine balcanica dei suoi abitanti e sulla fusione di due tradizioni: quella albanese e quella siciliana, che si integrano e si completano in una varietà di produzioni. Alcuni dolci e piatti tipici della cucina tradizionale di Contessa Entellina sono: Pupat me fiq, Mustracolle mjaljti, Pinjuljata, Sfinxhat, Frozhat me gjizë e nipitelle, Buka e Shën Sepit, Bukiçelet e Shën Kollit, Kukullet, Dromësat.

A Contessa Entellina sono ancora vivi oggi tanti canti arbëresh, sacri e profani, antichi e recenti, la cui scoperta, produzione, conservazione e valorizzazione è da attribuire all’impegno di singoli intellettuali, alla chiesa e alla scuola locale.

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