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DIARIO DEL CAMPER

TAPPA di CASTELVETERE IN VALFORTORE

Castelvetere in Val Fortore e San Bartolomeo in Galdo

La presenza della #Chiesa beneventana alla firma dei Comuni 22 e 23 aderenti al Manifesto (11 e 12 nel computo delle tappe de Il Camper del Welcome) è stata “forte” in termini di legame di Comunità intesa nella sua complessità: la società civile che non si arrende alla cultura dell’odio e delle separazioni e la Chiesa che “cammina insieme” (è il tema pastorale dell’Arcivescovo di Benevento, Mons. Accrocca).
D’altra parte il “Manifesto per una Rete dei Piccoli Comuni del Welcome” nasce a fine 2016 da un movens politico-pastorale della Caritas diocesana di Benevento come provocazione culturale ed etica rivolta ai piccoli comuni della diocesi ai quali si voleva fare arrivare l’esempio dei nostri primi tre Comuni (Petruro, Roccabascerana e Chianche) che – grazie all’accoglienza diffusa delle persone migranti attraverso il sistema SPRAR e delle persone fragili attraverso la progettazione REI e PTRI con Budget di Salute – vivevano una stagione di ritrovata vitalità e speranza di futuro.
Una “provoc-azione”, dunque, verso la trasformazione del classico “welfare dei servizi” in un “welfare delle relazioni”, possibile soprattutto nelle piccole comunità nelle quali il legame tra le persone è ancora forte.
Il Manifesto – emanato, nello spirito della #LaudatoSi di #PapaFrancesco,
ufficialmente il 17 febbraio 2017 in una conferenza stampa durante la quale mons. Accrocca pronunciò parole chiare sulla necessità di stringersi intorno a quel concetto di #insieme – ha raccolto fin da subito l’adesione di 14 Comuni che coraggiosamente hanno scelto la contronarrazione di “essere welcome”.

Ad oggi, i Comuni aderenti alla Rete sono 23, ben oltre i confini diocesani.

La pratica del “welcome” è diventata modello di studio alle “Settimane sociali” di Cagliari nell’ottobre 2018 ed è stata presentata, nel panel dedicato alle best practises di governance nei territori, soprattutto delle aree interne, al recente Festival Nazionale dell’Economia Civile di #Firenze.
Il Prof. Becchetti, peraltro, ne ha fatto “caso” di studio per i BES e il BIL.

La “Rete di Economia civile” formata dai “Comuni Welcome” ha innescato non solo una rete di comunità ad esclusione zero che ripartono grazie proprio alle fragilità accolte, ma anche un processo di sviluppo economico territoriale in progressiva crescita.

Parliamo di terre incolte rimesse a frutto con il conseguente recupero di cultivar ormai a rischio estinzione, nascita di cooperative di comunità, creazione di percorsi di turismo responsabile, laboratori di produzione di artigianato sociale.

Grazie a questo impulso, oggi i Piccoli Comuni del Welcome suscitano “desiderio di restare” nei giovani che li abitano, il che rallenta la tendenza nazionale allo #spopolamento delle aeree interne.

Gabriella Debora Giorgione

COMUNE DI CASTELVETERE IN VALFORTORE

REGIONE

CAMPANIA

PROVINCIA

BENEVENTO

ABITANTI

1.203

SINDACO

Gianfranco Mottola

Il Comune di Castelvetere in Valfortore

La storia di Castelli Veteris affonda le sue radici bibliografiche nel Catalogus baronum (documento di elencazione dei possedimenti, elaborato dai normanni dopo la conquista dell’Italia meridionale)

La storia del feudo, attuale Comune di Castelvetere in Valfortore, ha visto una serie di vicissitudini legate alla conquista o alla vendita dei possedimenti.

Fino al 1811 era parte della Capitanata pugliese, poi annessa alla provincia di Campobasso e solo nel 1861 con l’istituzione della provincia di Benevento, fu inglobato a quest’ultima.

Castelvetere in Val Fortore è situato nell’alta valle del Fortore (Sannio orientale) sulla cima di un’altura (a 706 m s.l.m.) dell’Appennino campano, ai confini col Molise e la Daunia, pressoché equidistante da Benevento e Campobasso

Monumenti e luoghi di interesse

Ruderi della torre – In nucleo urbano più antico ruota intorno ai ruderi della vecchia torre circolare. Attualmente di essa è rimasto solo qualche misero avanzo.

Portale della chiesa di San Nicola – Portale finemente lavorato posto sul fianco della chiesa di San Nicola sulla via Roma, la strada principale dell’antico centro.

Palazzo Marchesale – Maestoso palazzo del XVIII secolo, ex dimora feudale, dichiarato monumento nazionale perché ha “importante interesse storico e artistico”.

Villa comunale – Presenta statue allegoriche di ambiente mitologico-silvano, una piazzetta rotonda con mosaici, tra cui quelli delle costellazioni dello zodiaco, ecc.

Bosco comunale – Situato nella zona Nord-Ovest, presenta una vegetazione costituita perlopiù da cerri e una fauna con gufi, civette, bianconi, vipere, falchi. Inoltre si possono trovare alcune varietà di funghi, tra le quali spiccano i porcini.

Enogastronomia, arti e mestieri
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