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DIARIO DEL CAMPER

TAPPA di LARINO

Larino

Da quando, il 9 ottobre 2018, #Ventotene ha cominciato il suo viaggio verso ?#piccolicomuni d’#Italia, sono già due i Comuni che, attraverso deliberazioni di Consiglio e Giunta, hanno deciso di aderire alla “Rete dei Piccoli Comuni del Welcome”, promossa dall’omonimo #Manifesto emanato nel 2017 dalla Caritas diocesana di Benevento ed oggi guidata dal #Consorzio #SaledellaTerra: San Martino Valle Caudina e Larino.
A #SanMartinoValleCaudina, dopo la visita di Ventotene, il Sindaco #PasqualePisanonon ha perso tempo: la sua Delibera è stata immediata, ma scritta con un cuore entuasiasta, ha ripreso, anzi ampliato, il Manifesto per una Rete dei Piccoli Comuni. Il #welcome è straordinario per questo: ciascuna comunità lo fa proprio, guarda con gli occhiali dell’accoglienza se stessa e chi ha accanto e scopre un nuovo modo di essere.
Più che atti amministrativi, quelle due delibere – assunte all’unanimità – sono dichiarazioni di senso e di scelta provocate dalle domande etiche e politiche che il Manifesto prima e Ventotene poi pongono: che idea di futuro avete per le vostre comunità? Da che parte volete stare: degli accoglienti o dei non accoglienti?
Rispondere, soprattutto per un Sindaco o un Assessore o un Consigliere, non è semplice, perché la domanda politicamente complessa è: per la tua comunità scegli di essere solo un amministrativo, oppure un amministratore che, coraggiosamente, imprime un indirizzo politico decisivo in questo momento storico?
Larino è un paese di 6.680 abitanti in provincia di Campobasso, 400 metri di altitudine, territorio collinare, è stato italico, romano, medievale, borbonico, ha una fortezza, una cattedrale, la piazza, il campanile, i vicoli ad arco. Espressione comune dei Comuni italiani: la storia che ha segnato le storie delle famiglie e della sede urbana.
“Rete”, “accoglienza”, “welfare”, “sistema”: le parole-azione più usate in questa giornata, insieme a “welcome”, che le riassume tutte.
C’è, il Sindaco di Larino, #Giuseppe Puchetti, c’è e dice che hanno aderito al Manifesto principalmente perché “Aiutare le persone che hanno bisogno è un modo essere”. E’ più welcome di quanto abbia il coraggio di credere e Alice Vitiello, la sua Assessora alle Politiche sociali, lo rinforza: “Ci siamo sentiti in dovere di fare questa scelta importante e di diventare un Comune accogliente anche per rilanciare le politiche di welfare comunale”.
Insomma, il vero #welfare si chiama welcome anche a Larino, dove anche #GraziellaVizzarri, Vicepresidente del Consiglio Comunale e consigliere di opposizione, approva in modo convinto la firma al Manifesto perché “non si può non fare rete quando si parla di #sociale e di welfare”.
C’è anche #MichelePerrotta: è il Sindaco di #Rotello e per lui “senza la rete paesi piccoli come Rotello non vanno avanti.
Governa poco più di mille abitanti e ha capito che la chiusura porta isolamento, spopolamento, perdita progressiva di vita e vitalità.
La più entusiasta di tutte è Lucrezia Cicchese, giornalista e Direttrice di “Molise Web”, che riconosce: “Oggi è importante dare voce a uomini e donne, raccontare le loro storie. Il dovere di un gionalista è proprio questo”.
E noi l’ultima voce la lasciamo a lui. Si chiama #GiancarloGraziaplena ed è un consigliere comunale di #SanMartinoinPensilis, è felice e meravigliato dal Manifesto e dalla voce nuova del welcome: “Oggi organizzare il welfare a misura d’#uomo è ciò che può salvare l’#umanità intera dal peggio”, chiosa Giancarlo, inconsapevole di aver riassunto, in una sola frase, l’essenza del Manifesto, di tutta la Rete e di ogni viaggio di Ventotene, il camper del Welcome.

COMUNE DI LARINO

REGIONE

MOLISE

PROVINCIA

CAMPOBASSO

ABITANTI

6.680

SINDACO

Giuseppe Puchetti

Il Comune di Larino

Situata tra le colline del Basso Molise, ad un’altitudine di circa 400 m s.l.m. Il territorio è prevalentemente collinare con una vasta zona pianeggiante (Piane di Larino) che si protrae verso la costa Adriatica.

La storia di Larino di caratterizza per 4 periodi, quello Italico dove la sua denominazione data dagli antichi fu Urbs princeps frentanorum, per sottolineare l’importanza di questo luogo come centro principale del popolo dei Frentani, appartenenti al popolo italico degli Osci.

Successivamente, la città venne distrutta e quindi ricostruita con il nome di Ladinod, che, col passare dei secoli, è mutato fino a chiamarsi con l’attuale nome Larino.

Il suo secondo periodo, quello Romano, la città divenne una Res Pubblica dove, durante la seconda guerra punica, fu il teatro di battaglie tra Annibale e Fabio Massimo, dittatore della città.

Durante il suo terzo periodo, quello Medievale, la città passa prima sotto il controllo dei Longobardi (IV-X secolo), diventando parte integrante del Ducato di Benevento (conservando tuttavia l’indipendenza) e poi sotto l’influenza del Regno di Napoli (XIII secolo), riacquisendo tutta la sua importanza: vi furono costruite una fortezza e una Cattedrale(in onore del Patrono San Pardo) e, nel 1564 ad opera del Vescovo Belisario Belduino.
Larino divenne luogo della nascita del primo seminario Diocesano del mondo Cattolico; il suo ultimo periodo storico, quello Borbonico, sancisce il passaggio di Larino dalla Capitanata al nuovo Distretto del Molise, diventando Capoluogo di Distretto.

Nel 2000, ad opera del presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, Larino ottiene il titolo di Città.

Monumenti e luoghi di interesse

Borgo medievale. Il centro storico è caratterizzato, oltre che dal Palazzo Ducale e dal Duomo, da alcuni monumenti di epoca medievale e rinascimentale. Le torri, le ville, le mura di cinta ed alcune chiese presenti nel borgo testimoniano una vita sociale alquanto evoluta nei secoli passati. Molti sono i palazzi delle famiglie storiche locali che hanno avuto peso nella vita di Larino.

Duomo di San Pardo
Realizzato alla fine del I secolo d.C. a seguito di lascito testamentario di un cittadino di Larinum di rango senatorio. Per realizzarlo fu modificato l’impianto viario dell’antica Larinum, rendendo necessario uno scavo nella roccia di più di sei metri sotto il piano stradale.

Ara Frentana
È un’area lungo la Statale Sannitica 87 riservata a giardino pubblico e all’esposizione di materiale archeologico, come reperti di monumenti funerari ed edifici pubblici dell’epoca romana.

Complesso termale: nella romana Larinum furono costruite 4 terme, disposte in doversi punti della città, due poste nelle vicinanze delle principali vie consolari. Un impianto è sotterrato, era costituito da due ambienti absidati, di cui uno pavimentato in mosaico, mentre l’altro era adibito a cisterna. Il secondo impianto è conservato in parte, sussistono ambienti absidati nonché la pianta quadrata di alcune sale. Il terzo complesso termale è scomparso.

Foro romano: è l’area pubblica della città romana, posta a 100 mt. a nord-est dell’anfiteatro: è composta di un edificio sacro a pianta quadrata elevato su alto basamento, realizzato con la tecnica dell’opus latericium, ed altri ambienti posti a livello inferiore, rispetto alò tempio.
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Domus ellenistica: gli scavi di località Torre Sant’Anna, poco distante dall’area archeologica di Larinum, hanno riportato alla luce un’area pubblica porticata, di ambienti absidati e di un edificio sacro. Vi si trova anche una domus in parte distrutta, caratterizzata da un grande atrio quadrato in ciottoli policromi; un corridoio e al centro una vasca ad impluvium per raccogliere l’acqua delle piogge;

Domus con mosaico: l’edificio ha pianta rettangolare con abside, cui si accede tramite una porta a blocchi di calcare. Il pavimento presenta un mosaico bianco a tessere nere, con ritratti motivi geometrici e floreali.

Duomo – Cattedrale di San Pardo
È una chiesa in stile gotico-romanico consacrata il 30 luglio 1319 su un edificio più antico: di essa si hanno notizie già nel IX secolo. Tra le più belle del Molise, anche se imita i modelli originali della cattedrale termolese, presenta un prospetto a coronamento orizzontale ed un portale gotico attribuito al lancianese Francesco Petrini.
Palazzo Ducale

Il Palazzo ducale
Edificato tra il 1100 ed il 1200 per volontà dei ricchi normanni, fu usato come dimora delle famiglie che reggevano le sorti di Larino e come prigione nella quale venivano rinchiusi banditi ed altri criminali. La sua collocazione era considerata strategica, in quanto era costruito tra la “Porta di Piano” e la “Porta da Basso” che fino alla metà dell’Ottocento erano gli unici ingressi alla cittadina frentana.

Villa Zappone
Si trova accanto l’anfiteatro romano di Larinum, è una villa otto-novecentesca in stile liberty, costruita dall’avvocato Filomeno Zappone. Nel 1994 la villa è stata vincolata e la Soprintendenza dei Beni Archeologici ci ha istituito il parco archeologico della città di Larinum, per ospitare un piccolo museo con i reperti scultorei di maggior pregio.

Palazzo Episcopale

Tradizioni e folklore
La caratteristica festa del patrono San Pardo si svolge il 25, 26 e 27 maggio, ed è considerata da noti esperti una delle più belle che si celebrano in Italia.

Le origini di questa festa sono datate nell’anno 842 quando alcuni abitanti sopravvissuti all’invasione dei Saraceni, trovarono il sepolcro che racchiudeva il corpo del Santo, considerandolo come un ritrovamento divino, i larinesi elessero il Santo come loro protettore, caricarono le sue spoglie su un carro rivestito di fiori e lo portarono in città, seguiti da una trionfante processione.

L’allestimento dei carri (oggi se ne contano circa 130) è un’operazione che richiede tempo e impegno. I carri sono trainati da pecore, vitelli, mucche e buoi, artisticamente addobbati e ricoperti di fiori di carta crespa lavorati a mano dagli abitanti del paese.

Il Carro rappresenta il simbolo della famiglia tramandato da generazione in generazione, in segno di continuità e della tradizione. Ciascun carro è contraddistinto da un numero progressivo, attribuitogli a seconda della data di fondazione; i numeri più bassi corrispondono a quelli più antichi, quelli più alti sono di origine recente.

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