DIARIO DEL CAMPER

TAPPA di MARRADI

Benvenuti a Marradi

Borgo San Lorenzo, Firenze, per arrivarci da Treia devi attraversare intere campagne toscane di lavande e girasoli, paesi incantati come Spello, fari della civiltà europea come Assisi, poi costeggi l’Arno e la sua civiltà di secoli. #Ventotene, #ilCamperdelWelcome entra nella Regione che più di tutte ha fatto la storia dei Comuni Italiani: la #Toscana.
L’occasione per Ventotene è ghiotta, Luigi Andreini, che ci ha conosciuto al Centro Internazionale “La Pira” proprio a Firenze, ci ha invitato con Mimmo Lucano a parlare della scelta dell’accoglienza, la scelta che divide la nostra epoca, quella dell’hastag #ioaccolgo che racchiude ormai un movimento, in Italia.
Ventotene percorre lento e al massimo delle sue forze le strade interne e le autostrade, vuole sfidare la logica bieca dei porti chiusi e dei muri che dividono l’#Europa dal #Mediterraneo, ma resta pur sempre un giovane camper dell’89.
Durante il tragitto, Luigi è preoccupato non per il ritardo con cui si potrebbe cominciare l’evento fissato per le ore 15.00, ma perché deve sapere con esattezza quando far calare i #tortelli: come ogni degna esperienza di Welcome la sua attenzione non è fissata né sui relatori né sui partecipanti, ma sulle #persone.
Non si può cominciare il convegno senza aver prima condiviso i tortelli alle patate, monumento vivente del #Mugello.
Il Camper sbarca nella patria degli Ubaldini giusto un quarto d’ora prima dell’inizio, Luigi non si scompone, di fronte alla sala convegni c’è un alimentari, la tavola è apparecchiata, dopo pochi minuti siamo seduti e ci passiamo a vicenda i piatti. Il tempo di accordarsi sul da fare di queste due giornate insieme: apprendiamo che #MimmoLucano non ce la fa, che è stanco di tanti affanni, e non possiamo che dispiacerci di non avergli potuto presentare la nostra esperienza e confrontarci con la sua.
Arriva l’assessora al #welfare di Borgo, Carlotta Tai, anche lei in perfetto stile Welcome, si siede con noi, condivide due tortelli e dopo pochi minuti si va insieme verso la sala. Quasi puntuali.

Novità assoluta: in sala la temperatura è più alta che fuori, più di cento persone sedute che nonostante il caldo torrido hanno deciso di esserci. C’è anche l’assessore all’immigrazione della Regione Toscana, Vittorio Bugli, non può crederci che alle 15.00 di un #sabato di #estate in una sala non climatizzata la gente è lì seduta per parlare di accoglienza, di questi tempi.

I ventagli colorati che si agitano come disperati sono una presenza della sala. Il pensiero va subito a #mediterranea e alla #aylancurdi: se è così dura essere in terra ferma esposti al caldo senza un riparo tecnologico, cosa significherà per quelle decine di persone esposte al sole da giorni in pieno mare?
Forse chi oggi sta discettando dal governo ai #social circa l’opportunità politica e strategica di far restare in mare #uomini, #donne e #bambini non passa da anni un pomeriggio torrido in una sala non climatizzata, forse l’empatia è morta per i troppi beni di comfort, come ci ha spiegato Leonardo Becchetti che ci separano senza accorgercene dalla realtà.
Dopo pochi minuti che sei in una stanza a 30 gradi vorresti gridare “fatemi scendere” ma sai che avrai un ristoro, un camper, acqua e bagni a volontà e che in fin dei conti, tu, non stai rischiando nulla, mentre loro, su quella nave sono sul confino dell’umanità. Mentre muoiono di caldo e senza riparo l’Europa “riflette” per settimane su cosa è giusto fare Il dibattito inizia.

Luigi presenta tutti e per due ore e mezzo circa tutta la sala lavora, rema, cerca soluzioni.

Tutti i seduti hanno già scelto da che parte stare, tutti concordano che l’accoglienza è l’unica scelta possibile, l’unica scelta che parla di futuro e non di morte, che apre a nuove visioni per nuove convivenze, la sala ne è già una testimonianza, e non di nuove divisioni.

Il problema è come. Come comunicare questa “banalità del bene”? Dopo tanto dibattito sembriamo tutti più freschi, ci sono tanti amministratori dei #piccolicomuni del Mugello e non solo, tutti si dicono pronti a fare la loro parte.

Ci scambiamo numeri, mail, foto, idee, link, libri, ma anche vino ed olio delle #TerredelWelcome, formaggi e finocchiona: la concretezza della terra unita alla legge del mare fa la differenza.

Non c’è vera accoglienza senza un progetto di integrazione. Tra le fila delle persone sedute in sala anche Ugo Biggeri, ex presidente di Banca Etica, grande sostenitore di #Mediterranea e dei progetti di accoglienza diffusa, l’accoglienza sarebbe una chimera senza la buona finanza, e infatti Ugo vota con il portafoglio ed acquista tanto olio e tanto vino.

Dal convegno nasce un impegno: il giorno dopo si deve andare a Marradi, 3000 abitanti, il sindaco e la sua giunta vogliono approfondire la proposta del #Manifesto. Passiamo la notte nella foresteria Villaggio La Brocchi, dai bungalow sentiamo le voci di famiglie migranti che in quella campagna sulla faentina hanno trovato riparo e futuro.

Ore 9 di domenica #7luglio, Ventotene è pronto a ripartire…ma non sa cosa lo aspetta!

Marradi è sì vicino a Borgo San Lorenzo ma per raggiungerlo bisogna attraversare un passo del versante romagnolo dell’Appennino con una pendenza e dei tornanti che mettono a dura prova il pilota Giangre, che, come sempre, ci porta tranquilli a destinazione.
Arriviamo in piazza Scalelle, e sembra di aver attraversato epoche storiche. Due bar abitano la piazza, il Bar Bianco ed il Caffè Centrale, alle spalle di quest’ultimo il municipio. Le tante persone sedute ai bar sanno di domenica, di una domenica di paese in cui la relazione umana vige sovrana su tutte le altre forme di relazione.
Tommaso Triberti, il Sindaco, ci accoglie per le scale, è giovane, forse il più giovane che abbiamo incontrato fino ad ora, ci porta in aula consiliare, all’ultimo piano del palazzo, con due finestroni che si affacciano sulla piazza ed un tavolo a ferro di cavallo che restituisce subito il senso di un comune “importante” della zona. Luigi ci presenta, poi cominciamo a parlare, c’è anche la consigliera alle politiche giovanili, Francesca, 24 anni, e con loro erano presenti Riccarda ed Angelo, pezzi fondamentali del capitale sociale del paese, che rappresentano la cooperativa sociale Comes fondata nel 1980 da don Nilo, 88 anni, presente anche se non fisicamente tra noi.
Dialoghiamo ma basta poco per intenderci.
Marradi è già un comune accogliente, prima con i ragazzi tolti dalla tossicodipendenza grazie all’azione straordinaria di don Nilo, poi con le persone disabili ed ora con i migranti, due famiglie del “progetto accoglienza” che vivono nel paese e sono perfettamente integrate tra asilo nido e lavoro.
L’orgoglio di Marradi? Ça va sans dire, essere stato un comune accogliente quando i Medici hanno mandato in esilio da Firenze le famiglie nobili cadute in disgrazia ai loro occhi perché avverse.
Marradi ha fatto dell’accoglienza di quei confinati il suo valore ed il suo vanto, tanta economia e tanti racconti nascono da quell’epoca, proprio come l’isola di Ventotene deve la sua fortuna nella storia al suo essere stata terra di accoglienza dei confinati del fascismo.

Marradi è stato Welcome e vuol essere ancora Welcome…sarà il primo piccolo comune della Toscana ad entrare nella rete?

Noi ovviamente ci speriamo, sottoponiamo questo povero camper a questi sforzi incredibili per la sola speranza che i piccoli comuni diventino tanti #PortidiTerra.
Marradi sembra proprio uno di questi!

(Un grazie speciale a Francesco Giangregorio e Gianpaolo De Siena, instancabili e professionali compagni di viaggio, fotografi, videomaker, driver, navigator, e soprattutto amici. Peccato non esserci stata).

COMUNE DI MARRADI

REGIONE

TOSCANA

PROVINCIA

FIRENZE

ABITANTI

3.033

SINDACO

Tommaso Triberti

Comune di Marradi

Marradi è un comune tosco-romagnolo situato a nord di Firenze sul confine con l’Emilia Romagna. Esso fu abitato già prima dei Romani da popolazioni di stirpe barbara e successivamente dagli Etruschi.
Durante l’epoca romana, il comune funse da stazione, per meglio dire appoggio per i viandanti e il nome era di origine latina e cioè Castellum. Solo successivamente il comune fu chiamato Marrato che vuol dire “zappato” sino a giungere nel nome odierno di Marradi.
Dopo la giurisdizione romana con conseguente caduta dell’impero, il paese passo sotto la dominazione prima dei Goti e poi dei Longobardi, Non si hanno notizie sufficienti in merito al periodo alto medievale, anzi il primo documento ufficiale che attesta l’esistenza del comune risale al 1025.

La storia medioevale del borgo è costellata da numerosi mutamenti politici che a loro volta erano frutti della politica aggressiva della vicina e potente Firenze.

Marradi è stato per lungo tempo feudo e domino dei conti Guidi, per poi passare sotto l’influenza guelfa dei Manfredi di Faenza. Non a caso, grazie alla posizione strategica, il paese era di interesse comune alle tante dispute delle famiglie dei nobili locali toscane e romagnole.
Soltanto nel 1428 gli eserciti fiorentini sconfissero Giovanni Manfredi e di conseguenza acquisirono il territorio appenino e il comune suddetto.
Durante il periodo degli Asburgo-Lorena che governarono la Toscana per circa due secoli, dal 1700 fino alla seconda metà del 1800, il paese fu dapprima isolato e poi fu inglobato nella grande opera di ricostruzione di opere pubbliche, quindi anche manutenzione stradale voluta da Pietro Leopoldo Lorena.
Agli inizi del ‘900, nel 1919, il paesino viene colpito da un violentissimo terremoto; e non solo, ma anche durante la Seconda Guerra Mondiale esso non fu risparmiato dai bombardamenti tedeschi.
Il paese è situato nel cuore dell’Appenino tosco-romagnolo, al confine tra la Toscana e l’Emilia Romagna, è circondato dalle vette Poggio Cavalmagra (mt 911), del monte di Gamogna (mt 1013), dell’Alpe di Vitigliano (mt. 1117) e del monte la Faggeta (mt. 1144); è attraversato dal fiume Lanone (88km) che sfocia nell’Adriatico e si situa a 328 slm.
Monumenti e luoghi di interesse

Chiesa di Santa Maria Nascente a San Crespino sul Lamone, fu aggregata nel 1112 all’Ordine Vallombrosano.

Chiesa di San Ruffillo, fu eretta su un probabile Vicus Gallanus, cioè un insediamento di Galli Sénoni.

Eremo di Gamogna, del complesso monastico, fondato da san Pier Damiani, rimangono il chiostro, le celle dei monaci, il forno, gli essiccatoi e la stalla.

Badia di Santa Reparata, documentata come cenobio benedettino nel 1025, nel 1090 pervenne alla congregazione vallombrosana che la detenne fino alla soppressione ottocentesca.

Chiesa di San Lorenzo (Marradi), di origine romanica, l’attuale edificio è stato radicalmente ricostruito in forme neoclassiche nel 1785.

Palazzo Comunale (XIV secolo)

Palazzo Fabbroni

Teatro degli Animosi

Palazzo Torriani

Villa costruita dai Fabbroni agli Archiroli

Villa Piani al Poggio

Enogastronomia, arti e mestieri
Marradi è la patria del Marron Buono e la punta di diamante del marchio IGP della zona del Mugello. Numerosi sono i versanti delle colline coperti da castagneti che, come dei giardini ben curati, interrompono l’uniformità della vegetazione spontanea.

L’amore per questa pianta e la volontà di creare un progetto che la rappresentasse in tutti i suoi aspetti hanno fatto nascere la Strada del Marrone del Mugello di Marradi. Questa iniziativa coinvolge tutto il territorio del Comune e propone al turista un vero e proprio “viaggio” attorno al castagno.

La gastronomia è ricca di prodotti preparati a base di castagne, i marrons glacé e la torta di marroni di Marradi sono l’emblema della cultura gastronomica del luogo, le ricette sono in effetti conservate nella memoria degli anziani.

Nel mese di ottobre è possibile raggiungere Marradi con un treno d’epoca a vapore e visitare la celebre sagra delle castagne, per gustare i prodotti della gastronomia locale.

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