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DIARIO DEL CAMPER

TAPPA di SCILLATO

Benvenuti a Scillato

Il primo comune raggiunto da #Ventotene, #ilCamperdelWelcome ha in sè tutti gli elementi che cercavamo.
Una grande ricchezza di biodiversità e di umanità, la paura, la ricerca di un sogno.
Questo Piccolo paese a 70 kilometri da Palermo, abitato da meno di 650 persone, per lo più anziani, contiene nelle sue viscere una tra le riserve d’acqua più grandi della Sicilia.
Tutti gli abitanti, sindaco in testa, parlano con orgoglio di una corrente d’acqua che parte dalla catena montuosa delle Madonie capace di dare oltre 700 litri d’acqua al secondo, tanto che i suoi mulini risalgono al 1200 e c’è da tempo un progetto per imbottigliare l’acqua comunale.
La sua comunità ha intitolato una via al giorno in cui Scillato divenne indipendente dagli altri paesi circostanti, 6 marzo 1961, via dell’Autonomia.Salutiamo il sindaco Giuseppe Frisa nel Municipio, che ci riceve con grande garbo e dedicando tempo ed attenzione al nostro racconto nonostante lo scarsissimo preavviso, e ci rechiamo al centro del paese.
Non facciamo a tempo a parcheggiare e ad affacciarci alla salumeria di Lisuzzo che incrociamo lui, Alberto.
Un giovane agronomo innamorato del suo paese , 32 anni. Sta sfidando l’incredulità degli adulti e, tornato da un Erasmus a Cordoba in Spagna, racconta con entusiasmo e candore di aver riscoperto con nuovi occhi gli alberi, i campi , i frutteti del suo comune. Ed ha voluto investire. Non ha un capitale ma con tre amici ha fondato un’azienda agricola collettiva, producono albicocche ( un presidio SlowFood) e liquori all’arancia.
Racconta con meraviglia di quando l’anno scorso, grazie al sostegno di Slow Food, ha deciso di investire tutto nel noleggio di un furgone refrigerato per vendere le sue albicocche a Monza ed a Bra, ricevendo i complimenti e l’affetto di tutti i clienti.
È preoccupato per il futuro suo e dei suoi compagni di avventura: non sa se riuscirà a costruirsi un reddito stabile con l’agricoltura.
Ci sono tante terre incolte, c’è tanta acqua , ma non ci sono persone che lavorano la terra insieme a loro e se resta solo una piccola produzione non potrà diventare lavoro.

Come la maggior parte dei suoi coetanei non conosceva il funzionamento del Reddito di Inclusione, dei Budget di Salute, degli Sprar.

Vorrebbe accogliere gli stranieri, i migranti ed i turisti, ma al momento sente che la popolazione, gli adulti del paese in particolare, sarebbe contraria.
Gli raccontiamo di come funziona un comune Welcome e se ne innamora, ci chiede di più, si prende il Manifesto, vuole provarci anche lui. Vuole stabilire la sua vita a Scillato, non fuori di qui, ma sa che è difficile.
60 giovani se ne sono andati in 4 anni ed il suo migliore amico è un giovane sessantacinquenne che incontra ogni giorno al bar del paese, e suo padre. Anche la madre era casualmente da Lisuzzo e guarda innamorata suo figlio che lotta per questo sogno e che ce lo sta raccontando.
In paese si respira un’aria di grandissima serenità, di pace e di pulizia , ma gli abitanti sanno che il tempo che ha di fronte questo piccolo comunità per non spegnersi è poco.
A Scillato c’è il sogno di un piccolo gruppo di giovani, ci sono le terre buone, c’è un clima che funziona, c’è la paura dello straniero.
Diventerà Piccolo Comune del Welcome?

COMUNE DI SCILLATO

REGIONE

SICILIA

PROVINCIA

PALERMO

ABITANTI

607

SINDACO

Giuseppe Frisa

Comune di Scillato

La storia di Scillato è legata all’abbondanza dell’acqua, che ha consentito la realizzazione di numerosi mulini, intorno ai quali si è sviluppato il centro abitato. Altri storici legano l’origine di Scillato rivolgendosi alla colonia di greci ateniesi, che si creò a seguito della distruzione di Troia e che si è insediata fra queste colline.
Scillato è situato nella parte centro-orientale della provincia, alle pendici del Pizzo Sant’Angelo, nella valle del fiume Fichera. La geografia rende Scillato un territorio particolarmente adatto alla coltivazione di oliveti e frutteti.
Inoltre, rigogliosa è la coltivazione di alberi da frutta di rilevanza sono l’albicocco e l’arancia biondo, che rientrano nell’elenco dei prodotti agroalimentari tradizionali (PAT) stilato dal ministero delle politiche agricole e forestali (Mipaaf). Frazione di Collesano fino al 1961, ha acquisito l’autonomia con Legge regionale n. 8, in vigore dall’11 aprile la realizzazione di numerosi mulini, intorno ai quali si è sviluppato il centro abitato.
Altri storici legano l’origine di Scillato rivolgendosi alla colonia di greci ateniesi, che si creò a seguito della distruzione di Troia e che si è insediata fra queste colline.

Scillato è situato nella parte centro-orientale della provincia, alle pendici del Pizzo Sant’Angelo, nella valle del fiume Fichera.

La geografia rende Scillato un territorio particolarmente adatto alla coltivazione di oliveti e frutteti. Inoltre, rigogliosa è la coltivazione di alberi da frutta di rilevanza sono l’albicocco e l’arancia biondo, che rientrano nell’elenco dei prodotti agroalimentari tradizionali (PAT) stilato dal ministero delle politiche agricole e forestali (Mipaaf).

Frazione di Collesano fino al 1961, ha acquisito l’autonomia con Legge regionale n. 8, in vigore dall’11 aprile.

Monumenti e luoghi di interesse

La chiesa principale è il santuario intitolato a Maria Santissima della Catena, patrona dei doganieri, posta ad indicare e proteggere la via d’accesso dalla montagna al mare. Realizzata nel XVII secolo, custodisce al proprio interno una piccola statua della Vergine del medesimo periodo, attribuita alla scuola gaginesca..

I mulini sono per lo più diruti o inglobati in altre costruzioni. Oggi, dopo lungo abbandono, si sta tentando il recupero per la creazione di un suggestivo “itinerario delle acque e dei mulini”. Fra quelli ancora visibili e che conservano ancora in certa misura l’aspetto originario segnaliamo:

il mulino “dell’Asiniddaru”
il mulino “Paraturi”
il mulino “Rasu”
Le “case Cava” 

Enogastronomia, arti e mestieri

Per la sua posizione, il territorio di Scillato è particolarmente indicato per la coltivazione di oliveti e frutteti.

Fra gli alberi da frutta di rilevanza sono l’albicocco di Scillato e l’arancia biondo di Scillato che rientrano nell’elenco dei prodotti agroalimentari tradizionali (PAT) stilato dal ministero delle politiche agricole e forestali (Mipaaf).
Rientra nelle PAT siciliane anche la provola delle Madonie prodotta, fra gli altri comuni, anche a Scillato. Fra i piatti della cucina locale, ricordiamo: il riso con i fagioli, le tagliatelle con lenticchie, la pasta con i finocchietti selvatici; la “ghiotta”, una pietanza a base di verdure in agrodolce; il baccalà fritto; i carciofi e i cardi fritti con la pastella.

Per quanto riguarda i dolci, sono da assaggiare il riso con il latte, le “sfinci d’ova” e la pignolata, un composto di farina, uova, latte, miele, cannella e zucchero fritto e servito a pezzettini.

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