Economia sociale e piccoli comuni. L’economia sociale tra sviluppo e resilienza: esperienze a confronto nelle aree interne e nei piccoli comuni: è il titolo di un seminario organizzato da ANCI, Associazione Nazionale Comuni Italiani, nell’ambito del monitoraggio della Carta di Lussemburgo.
I comuni e le istituzioni europee presenti a Bari per il seminario “L’economia sociale tra sviluppo e resilienza: esperienze a confronto nelle aree interne e nei piccoli comuni” nell’ambito del monitoraggio della Carta di Lussemburgo, hanno convenuto sulla necessità di richiamare l’attenzione dell’Unione Europea su sfide inedite ancora poco dibattute e normate in ambito europeo.
Il Documento di Lussemburgo
La Dichiarazione di Lussemburgo firmata nel 2015 riconosce nell’economia sociale una potente leva per l’innovazione sociale e rappresenta un impegno a valorizzare l’economia sociale come pilastro per economie forti, inclusive e resilienti.
Il primato della persona è un principio cruciale che regola l’economia sociale in tutti i suoi aspetti e ne costituisce forza identitaria e propulsiva.
Oggi è urgente il bisogno di giustizia sociale come strumento di pace e benessere. Dopo la pandemia, ora anche il conflitto in Ucraina, dimostra quanto sia fondamentale il ruolo del Terzo Settore per sostenere, accogliere e includere collettività e persone fragili e indifese.
Anche per questo, il coinvolgimento attivo dei protagonisti dell’economia sociale nella costruzione delle decisioni è centrale. Con l’adozione di una clausola sociale negli appalti pubblici (Public procurement), individuata in un Codice del 2017, l’Italia punta a tracciare una nuova via nei rapporti fra enti pubblici e Terzo Settore, attraverso la co-programmazione e la co-progettazione degli interventi e dei servizi.
Un’attenzione particolare è dedicata alle potenzialità e capacità di trasformazione delle organizzazioni dell’economia sociale nelle transizioni verde e digitale e nelle azioni a sostegno delle città, dei piccoli centri e delle aree rurali.
L’economia sociale dei piccoli comuni del Welcome a Bari
Come ha detto Angelo Moretti, referente nazionale della Rete dei Piccoli Comuni del Welcome, «La specificità dei piccoli comuni, che rappresentano la stragrande maggioranza dei sistemi municipali dei paesi dell’Unione europea, e la resilienza delle aree rurali europee, richiedono oggi uno “sguardo capovolto”. Da “place left behind”, luoghi lasciati indietro dall’accentramento progressivo dei processi produttivi ed abitativi, questi luoghi sono potenzialmente i principali attori del green new deal».
«In queste comunità, abitate da meno di 5000 persone e distanti dai principali centri abitati, non è possibile scindere una dimensione sociale dalla dimensione economica», ha precisato Moretti.
Spopolamento progressivo, invecchiamento della popolazione, denatalità, abbandono delle terre ed emigrazione giovanile sono cinque caratteristiche comuni a questi luoghi.
Capovolgendo, dunque, lo sguardo in queste comunità la leva dell’economia sociale per la trasformazione economica e demografica può avere effetti e ricadute immediate anche con sforzi meno ingenti e per questo possono essere le comunità rurali i primi attori della transizione.
Il report
Come ben dimostrano le esperienze dei Piccoli Comuni del Welcome, in un’area interna non è possibile distinguere tra transizione ecologica, transizione demografica e costruzione della coesione sociale
Non c’è differenza tra il buon funzionamento di una comunità energetica e l’imprenditorialità di una cooperativa di comunità, in tutti e due i casi il risultato verrà valutato non solo in termini di impatto ambientale e sostenibilità economica, ma anche nella capacità di aver attivato ed innovato le energie lavorative locali e le forme di cooperazione tra popolazione locale ed amministrazione pubblica.
A Bari, tre dei nostri Sindaci del welcome: Gianfilippo Mignogna, sindaco di Biccari; Rosanna Mazzia, sindaco di Roseto Capo Spulico; Vito Fusco, Sindaco di Castelpoto.
Chairman dell’intera giornata, Stefano Arduini, Direttore di VITA.
gabriella debora giorgione
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