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DIARIO DEL CAMPER

TAPPA di BICCARI

《La candela e la campana》

La piazza è una foto radiosa di sole e di adulti che sfidano se stessi e i bambini nel torneo di biliardino. La guardo in bianconero e sembra uno scatto ritrovato in un cassetto.
Invece è Biccari, provincia di Foggia, anno 2019. E lui è Gianfilippo Mignogna, il Sindaco.
《Ho letto il Manifesto e quello che fate, ne condividiamo i valori e la mission, per questo abbiamo deciso di aderire, perché bisogna mettersi in rete》: Gianfilippo è veloce, concreto, profondo nei contenuti, ma asciutto.
La prima volta che ho letto di Biccari in twitter è stato per la sua cooperativa di comunità e per la call “un mese in vacanza da noi”.

Questo è un Diario capovolto, il welcome qui lo abbiamo già trovato: veste la maglietta sfiziosa di Gianfilippo; ha la pelle ambrata di Tarek (consigliere comunale aggiunto con delega all’integrazione); traspare dallo sguardo pacifico ma acuto di don Leonardo, “il parroco della campana”, che sta qui da un mese e una settimana; abita nei racconti orgogliosi di Antonio e della sua Cooperativa di comunità e di Maria Pina che ha fretta di farci visitare la sua “Casa per la vita” in cui sono accolte persone in fragilità psichica, a due passi dalla piazza centrale.

Ha lottato, il Sindaco, per questa struttura. I Biccaresi non la volevano, all’inizio: il “diverso da sé” fa sempre paura, che venga dal mare o dal palazzo a fianco. Alla fine si sono convinti tutti e oggi “Fratello sole” è una Cooperativa sociale affermata.

Gianfilippo ci racconta che ha anche emanato provvedimenti restrittivi per il gioco d’azzardo, ma che questo è un ostacolo complesso da superare, troppi interessi forti ma spera di farcela.

Siamo ancora seduti al bar, ma la piazza rivendica il parroco: don Leonardo deve partecipare alla semifinale del torneo di biliardino. Non scherziamo con le cose serie, gli diciamo, esortandolo ad andare dai suoi bambini e ragazzi.

Don Leonardo ha introdotto la novità di suonare forte la campana della chiesa quando nasce un bambino. Pare che quest’anno sia suonata due volte, veniamo a sapere…Due volte, penso, due sole nuove vite: spopolamento e abbandono stanno erodendo il futuro anche a Biccari.

Siamo fuori, già in camper, il bosco ci aspetta.
Monte Cornacchia è il più alto della Puglia, noi saliamo fino al lago, dove sono le bubbleroom, una bolla con una casa dentro appena installata e che ha già tante prenotazioni, forse in tutto saranno diciassette: “Dobbiamo cercare di fare arrivare cose mai viste prima, attirare l’attenzione con la novità affiancata dalla tradizione”, dice Gianfilippo.

Agli ospiti infatti viene donato un cesto di prodotti tipici di Biccari e della Puglia.
Ci sono anche le casette sugli alberi, nel bosco, e poi i percorsi attrezzati. Pare che anche questo stia attirando un cospicuo turismo-avventura, soprattutto estero.
L’aria odora di sottobosco verde appena muschiato. La ghiaia insidia le caviglie e l’equilibrio, ma il fresco sulla pelle prevale anche sul dolore al ginocchio.

Una Puglia che non ti aspetti in questa Italia che non ti aspetti, ma che stiamo, appunto, cercando di incontrare con Ventotene.
Guadagniamo il camper, la breve intervista, scendiamo svelti, oggi deve essere una tappa veloce, hanno tutti fretta di vacanza e poi Gianfilippo deve allestire il salotto per la presentazione di un libro. È toccata a lui, questa incombenza, per l’estate di Biccari: ognuno ha assunto un compito, “ma la cultura l’hanno mollata a me”, dice sorridendo, però si vede che è contento.

Piazza, parcheggio e poi via per vicoli e piazzette minuscole, giri l’angolo col defibrillatore, ti imbatti nella palina del wi-fi gratuito, svolti su un campanile tutto tesserine colorate. Ogni famiglia biccarese ha “comprato” le tesserine: fundraising di comunità per restaurare il campanile della chiesa, quella delle campane che suonano a vita nuova.

La piazzetta del Municipio è un salotto rettangolare: nobile, in quella lucina giallo caldo che la illumina. Sarà il ginocchio infortunato, ma salite e scale pare non finiscano mai.

Lo studio del Sindaco è un piccolo pensatoio denso di tanti ricordi e mobili antichi. Gianfilippo è emozionato, gli diciamo che noi lo siamo di più perché Biccari è un paradigma del nostro welcome: l’accoglienza delle persone migranti, l’accoglienza delle persone fragili, la lotta all’azzardo, la cooperativa di comunità, la spinta ad un incoming di turismo esperienziale e responsabile, la valorizzazione del proprio genius loci, lo sguardo alle azioni di rete (Gianfilippo è Vicepresidente nazionale di Borghi Autentici d’Italia), l’attenzione e la ricerca alle progettazioni strategiche per il proprio territorio.

Biccari è “già” welcome: la firma del Sindaco ci regala gioia, ma ci consegna una grande responsabilità.
Biccari è un “segno” in un’area interna, quella che qualcuno definisce “arretrata”, ma che invece, come dice Gianfilippo, “è proiettata in avanti” rispetto ai grandi centri, perché sono proprio le piccole comunità oggi a poter fare la differenza, in Italia. Dobbiamo solo unire le forze, fare rete è l’unica arma vicente”.

Biccari è un esercizio di speranza, in Puglia, in Italia. Il coraggio del suo sindaco e della sua comunità di “testimoniare” con le opere quotidiane che il futuro può ripartire, se ripartono le relazioni e le azioni, è una candela accesa e viva.

Solo chi ha il coraggio di “essere” luce della e per la propria comunità, proteggendola dalla chiusura in cui vogliono soffocarci, potrà declinare al tempo futuro il posto in cui vive e che governa. Solo così le campane torneranno a suonare.

Perché il senso della campana di don Leonardo sta tutto qui. Nel testimoniare forte che la nuova vita nasce se tutta la comunità è coesa e tesa alla propria rinascita, partendo dalle relazioni e da una economia civile che guarda alle persone e al territorio.

Nei sistemi chiusi – quelli che spezzano le relazioni e l’amore tra le persone con l’odio – la vita non resisterà.

Se la campana della vita, però, si rovescerà coprendo la candela accesa della testimonianza e della politica verso la persona, senza ossigeno la luce si spegnerà. Per sempre. Dobbiamo lottare per tenere accesa quella luce, per far suonare quella campana.

Gabriella Debora Giorgione

#piccolicomuni #welcome #PCW

COMUNE DI BICCARI

REGIONE

PUGLIA

PROVINCIA

FOGGIA

ABITANTI

2.768

SINDACO

Gianfilippo Mignogna

Comune di Biccari

Situato nell’entroterra foggiano, ai confini con il fortore sannita e precisamente tra le zone che gli antichi Romani chiamavano Daunia e Peucezia, Biccari si trova nel cuore dell’Appenino Dauno.

Il borgo fu fondato nell’Alto Medioevo tra il 1024 e 1054 dai bizantini, all’epoca ancora dominatori dell’intera regione pugliese, come testimoniato dal primo atto ufficiale risalente al 1054, dove il nome del paese non è Biccari, ma Vicari.
Lo scopo dei bizantini fu quello di creare un presidio militare sulla Via Traiana, importante sia dall’antichità per i trasporti commerciali tra l’Italia e l’Oriente.

Solo recentemente è stato scoperto, presso la località di Boschetto di Biccari e in prossimità del torrente Organo, un insediamento di origine neolitica.

La Storia di Biccari è costellata di numerosi passaggi feudali; dalla dominazione Bizantina alla dominazione Normanna, dove si attestano le prima forme di incastellamento del Borgo, attorno alla Torre Bizantina; per poi passare alla dominazione Sveva, dove a causa della scelta di Federico II di farne della Capitanata un demanio reale di importanza primaria, il borgo crebbe notevolmente di importanza.

Successivamente il feudo di Biccari conobbe numerosi passaggi di fazione, frutto della turbolenta storia del Meriodione, dagli Angioni agli Aragonesi, dall’imperatore Carlo V a Francesco II Re delle due Sicilie.

Biccari si trova sull’Appenino Dauno, a 450 m.s.l.m. ed è circondato dalle dolci colline verdeggianti, il tutto in prossimità alla graduale discesa verso la pianura foggiana.

Infatti, il territorio è caratterizzato da un eterogenea altura, passando alla vetta più alta della Puglia del Monte Cornacchia (1.151 m) fino alla piana del Tavoliere.

Inoltre, la zona è piena di boschi, tra i quali i più famosi sono quello della Cerasa e del Boschetto; c’è anche un lago a 900 m alle pendici del Toppo Pescara. Tipico della zona il tartufo Scorzone.

Monumenti e luoghi di interesse
Torre bizantina di Biccari
Torre di Tertiveri
Chiesa di Maria Santissima Assunta
Convento di Sant’Antonio (1477)
Croce viaria di Porta Pozzi (1473)
Chiesa dell’Annunziata
Chiesa romano-gotica di San Quirico
Centro storico
Portale medievale di Palazzo Gallo (piazza don Luigi Sturzo)
Altare ligneo intagliato e decorato in oro zecchino di San Michele (XVIII sec.)
Palazzo Goffredo dell’800 con le sue maestose facciate
Masserie fortificate di Santa Maria ed Imporchia
Palazzo Pignatelli di Tertiveri
Lago Pescara
Monte Cornacchia (1151 m s.l.m.)
Piazzetta di Biccari

Biccari immerso nel verde appenninico, si caratterizza per le due masserie fortificate: Santa Maria e Imporchia e gode di una numerosa presenza di altari, santuari ed edifici religiosi grazie all’influenza della Chiesa nella zona, in quanto il borgo faceva parte dell’importante giurisdizione episcopale di Benevento.

Enogastronomia, arti e mestieri
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