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Lisbona. Un’agenda migrazione. di Gabriella Debora Giorgione
Il secondo incontro della Alliance Migration, organizzato dall’OCU e da ANVITA, si è tenuto presso l’Università Nova di Lisbona, con la partecipazione di 130 delegati in rappresentanza di 41 città di 23 paesi.
In due giorni di attività e co-costruzione abbiamo scambiato le pratiche di inclusione dei migranti che già esistono e funzionano e che, reciprocamente, sono serviti da esempio per un modello condiviso di accoglienza di migranti e rifugiati.

Agenda migrazione

È stata creata un’agenda comune di azioni della Alliance Migration che si rivolge a tre gruppi fondamentali e complementari: istituzioni nazionali e internazionali, opinione pubblica e territori.

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David Flacher, presidente dell’Ocu

“L’agenda è risultata utile per costruire basi concrete di azione che tutti insieme potremo realizzare: azioni di sensibilizzazione, difesa del lavoro in rete tra gli attori, che ci consentiranno di avanzare come organizzazione singolarmente, ma anche come un gruppo che vogliamo far evolvere le politiche migratorie”.
Qui David Flacher nell’intervista che gli abbiamo fatto a Lisbona

Gli appuntamenti

Il 15 e 16 giugno 2023, a Strasburgo, Alliance Migration sfiderà l’Europa affinché si creino modelli di riferimento per una accoglienza dignitosa per le persone che cercano rifugio nel continente.
L’8 e il 9 novembre 2023, a San Paolo, in Brasile, un gruppo di pressione latinoamericano continuerà a rivolgersi ai leader regionali per promuovere politiche di sostegno e inclusione che rispettino i diritti umani.
Nel 2024 il continente africano sarà onorato se gli Stati africani prenderanno in considerazione le rivendicazioni degli attorio locali per l’accoglienza delle persone migranti e in esilio.

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Paulo Illes, organizzatore dell’Alleanza

Questo incontro, a quattro anni dal suo lancio a Parigi, avviene dopo un lungo periodo di pandemia, durante il quale le crisi delle politiche sull’immigrazione si sono aggravate in tutto il mondo.
Alle dure conseguenze della data dei confini si aggiunge una crisi di solidarietà tra gli Stati, che genera gravi violazioni dei diritti umani e ostacola la libertà di movimento delle persone.
Guerre e conflitti in Ucraina, Afghanistan, Siria o Africa centrale, tra gli altri, creeranno nuove sfide per l’accoglienza dei migranti. In questo contesto, stiamo assistendo a un deterioramento dei diritti dei migranti,
Qui Paulo Illes nell’intervista che gli abbiamo fatto a Lisbona

La Rete del Welcome a Lisbona

Siamo stati invitati a Lisbona a presentare il “metodo del Welcome” di accoglienza nei territori e soprattutto l’azione di inclusione delle persone migranti nella cooperazione di comunità. Con noi, anche il Prof. Marcello Stanco, dell’Università degli Studi del Sannio, che ha presentato i risultati scientifici dell’attività di formazione e osservazione di alcune cooperative di comunità della nostra Rete.

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Angelo Moretti, Referente nazionale della Rete dei Piccoli Comuni del Welcome

L’Unione Europea è una regione politica unica al mondo per il suo stato sociale e il suo buon clima e quindi siamo molto attraenti ora e lo saremo di più in futuro per la nuova popolazione.
Questa è una grande notizia, perché in questa importante regione siamo solo 555 milioni di persone, il 5% della popolazione mondiale. Ma sarà importante ed urgente che l’Unione Europea da Welfare Region si trasformi in Welcome Region. Il nuovo nome del welfare state è Welcome. Non è possibile costruire e mantenere il nostro stato sociale come una roccaforte per pochi. O diventiamo uno stato di benvenuto o diventiamo un cattivo stato.
I territori dell’Unione Europea sono quasi interamente rurali, ma nelle aree interne e nei piccoli comuni vive meno del 20% della nostra popolazione, dove il primo problema sono l’emigrazione e lo spopolamento. Invece nelle nostre grandi città ci sono diversi problemi di qualità della vita all’interno delle periferie.
Possiamo invertire questo destino unendo insieme due sogni: la gente locale che vuole rimanere nella propria terra e il desiderio dei migranti di vivere in nuove terre. Due debolezze che insieme possono diventare un punto di forza.
Nel nostro Progetto sostenuto da Anci e Fondazione con il Sud abbiamo sperimentato che questo sogno è davvero possibile.
Con il SAI ogni piccolo comune in Italia può organizzare un buon servizio di Accoglienza con fondi governativi per immigrati e richiedenti asilo; e un piccolo gruppo di cittadini italiani delle aree rurali può avviare nuove imprese sociali grazie all’incontro con i migranti che desiderano ambientare la loro vita in quelle aree.

Guarda qui il video della presentazione di Angelo Moretti e Marcello Stanco

La comunicazione dell’Alliance Migration

Le azioni di sensibilizzazione rivolte all’opinione pubblica mireranno a cambiare il discorso sulla migrazione, un discorso ragionato basato sulla nozione di interculturalità. Questa comunicazione rivolta al grande pubblico sarà coordinata e ampiamente distribuita agli attori dell’Alleanza per la migrazione in modo che tutti possano trarne vantaggio sul proprio territorio. Ogni anno verrà celebrata una “settimana di benvenuto” per ottenere visibilità e impatto tra le popolazioni dei nostri territori.
La carta di cittadinanza locale sarà anche uno strumento per aprire i diritti a livello locale, coinvolgere i migranti e sensibilizzare l’intera popolazione. È stato notato che i social network hanno un ruolo importante da svolgere nella lotta contro le idee sbagliate.

Rafforzare le reti

Per rafforzare il networking, si è pensato di istituire una piattaforma collaborativa per dare visibilità a concrete esperienze locali di tutto il mondo, offrire strumenti operativi e facilitare i contatti.
L’identità dell’alleanza deve essere chiaramente definita per consentire un sentimento di appartenenza ai suoi partecipanti.

I documenti

L’AGENDA
LA DICHIARAZIONE FINALE

La gallery

tutte le foto sono di Barbara Veiga

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