
REGIONE
SICILIA

PROVINCIA
PALERMO
ABITANTI
5.658

SINDACO
Rosario Petta
Monumenti e luoghi di interesse
Il centro antico del paese interpreta lo stile costruttivo tardo-medievale, cinquecentesco e seicentesco, rispecchiando gli status sociali e le condizioni economiche dell’epoca in cui sorse l’insediamento. Sulla base dei documenti, ad oggi disponibili, è possibile supporre che gli arbëresh fondatori di Piana degli Albanesi, dopo quasi un secolo di permanenza nel luogo, abitassero in case costruite secondo schemi architettonici più medievali che cinquecenteschi, ne è testimonianza l’uso di archi in pietra e di volte a botte.
Chiesa rurale SS. Madonna Odigitria (Klisha Shën Mërisë së Dhitrjes te mali)
-
Sorge ai piedi del Monte Pizzuta, poco distante dal centro abitato. Costruita in onore della Vergine nel 1488, anno in cui furono stipulati “I Capitoli di fondazione”, la cui immagine era giunta in Sicilia con i primi esuli albanesi e che avrebbe indicato lì vicino il luogo dove la comunità albanese avrebbe dovuto insediarsi.
Chiesa di San Demetrio, risalente alla fine del sedicesimo secolo, dove è conservato un ciclo di affreschi realizzati da Pietro Novelli.
Chiesa di San Giorgio, dove è possibile ammirare notevoli opere artistiche, che costituisce una della chiese più antiche del luogo.
Museo antropologico, dove è possibile visionare i costumi e numerosi oggetti che testimoniano le origini e le tradizioni di questo piccolo paese.
Parrocchia Santuario SS. Madonna Odigitria, in esso si conserva la grandiosa artistica statua della vergine Odigitria sorretta da due monaci, realizzata verso la fine del Seicento, in legno stuccato e dorato.
Parrocchia San Vito, comunemente detta Sëndu Viti, è un esempio dell’arte tardo-barocca del paese, ricca di fregi, di altari intarsiati in marmi policromi.
Chiesa San Nicola di Mira, eretta sul luogo dove già esisteva una chiesetta dedicata allo stesso santo. La chiesa ha particolare rilievo artistico per le pregevoli icone del Seicento e del Settecento dell’iconostasi.
Chiesa Madonna del Rosario, Rimaneggiata nel tempo, il sacerdote Papàs Antonino Costantino, nel 1741, proprietario della chiesa di S. Venanzio, la donò alla Confraternita del Rosario. Fornita di iconostasi, è abbellita da mosaici e icone in stile bizantino.
Parrocchia Sant’Antonio il Grande
Chiesa monastero Santissimo Salvatore alla Sclizza
Seminario Eparchiale
Monastero dei Padri Basiliani Sclizza
Parrocchia Santissima Annunziata
Collegio di Maria
Enogastronomia, arti e mestieri
Le attività economiche prevalenti sono: il terziario, l’industria del marmo, l’agricoltura, la pastorizia, l’artigianato e l’artigianato artistico. Una delle principali risorse locali è costituita dal turismo.
Grazie ai vasti territori dedicati all’agricoltura e alle sue caratteristiche climatiche, la sua economia è basata principalmente sulla produzione di prodotti caseari, cereali, olio di oliva, vino e frutta, e dall’allevamento di ovini, bovini e caprini.
Il settore terziario e industriale è fiorente; la cittadina è rinomata per la presenza di strutture ricettive, quali agriturismi, pasticcerie e ristoranti, specializzati nella preparazione di pietanze e dolci a base dei prodotti tipici della cultura arbëreshe.
La produzione ininterrotta, da oltre cinque secoli, e la qualità dei costumi femminili tradizionali di Piana degli Albanesi si devono alla grande abilità artigianale delle ricamatrici arbëreshe nel trasformare la seta, il velluto e l’oro in raffinati e preziosi abiti usando il tombolo o il telaio o semplicemente l’ago. Ma queste abilità non si esauriscono nel confezionamento dei costumi. Accanto ai ricami in oro e in seta, esistono, in materiali certamente meno preziosi, altri lavori di ricamo di pari bellezza, eseguiti soprattutto per la preparazione dei corredi nuziali
I prodotti e le creazioni di oreficeria locale, che giungono da una lunga tradizione, sono soprattutto legati alla produzione dei preziosi accessori del costume tradizionale femminile arbëresh di Piana degli Albanesi. la cui origine è di diverse epoche del passato, spaziando dal periodo bizantino sino al Settecento.