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ROSETO CAPO SPULICO

REGIONE

CALABRIA

PROVINCIA

COSENZA

ABITANTI

1.870

SINDACO

Rosanna Mazzia

Comune di Roseto Capo Spulico

Il nome Roseto deriva dal latino rosetum vista la diffusione della coltura delle rose in epoca greco-romana, che venivano utilizzate per riempire i guanciali delle principesse sibarite.

La specifica “Capo Spulico” fu assunta nel 1970 in riferimento alla vicinanza del paese al Capo Spulico

In origine Roseto era una delle città satellite di Sibari, ai tempi della Magna Grecia. A Roseto erano coltivate le rose, i cui petali servivano per riempire i materassi su cui i sibariti dormivano.

La Roseto odierna nacque nel X secolo d.C. , il principe Roberto il Guiscardo vi costruì tra il 1058 e il 1085 il Castrum Roseti, mentre raggiunse il suo massimo splendore nel 1260 quando fu costruito il Castrum Petrae Roseti (castello di Roseto). Dal 1623 al 1671 fu feudo della famiglia Rende di Bisignano, in persona dei baroni Lucantonio e Carlo.

Dopo un periodo di declino e di sottomissione al potere baronale, aggravato dall’Unità d’Italia e dall’emigrazione che ha segnato questa terra nella prima metà del Novecento, nei primi anni 70 vennero costruiti i primi “residence”, che aprirono le porte al turismo nello Jonio Calabrese e a Roseto Capo Spulico. 

Monumenti e luoghi di interesse

Dalla Chiesa Madre di San Nicola di Myra al Palazzo Baronale, dalla suggestiva Chiesetta dell’Immacolata Concezione – meglio nota come “Santo Totaro”, nome attribuito al sarcofago posto sulla facciata della chiesa – alla maestosità del Castrum Roseti. Questi sono solo alcuni dei luoghi di pregio del borgo rosetano.

“Vinella degli innamorati”, il vicolo più stretto d’Europa. Baciarsi al centro della vinella significava- e significa, come tradizione vuole – buonaugurio per un amore eterno.

La Fontana di San Vitale, il monumento più antico di Roseto dalla quale ancora oggi dopo oltre 1000 anni scorre acqua salutifera.

Museo Etnografico della Civiltà Contadina, luogo di storia e tradizioni a cui tutti i rosetani sono legati.

Di fronte alle limpide acque dello Jonio sorge il Castrum Petrae Roseti, senza dubbio uno degli elementi che maggiormente caratterizzano la Calabria nel mondo.

Il Castello Federiciano rappresenta la perfetta fusione tra storia e mistero: nato dalle ceneri di un antico luogo di culto pagano, in quel luogo intriso di mistero, lo “Stupor Mundi” Federico II di Svevia, lasciò segni importanti del suo passaggio, come dimostrano il ritrovamento dell’Onfale con incisi i segni della Passione di Cristo, e numerosi segni lapidei racchiusi tra le mura del maniero.

Alla foce del fiume Ferro, l’antico Acalandro, nel comune di Roseto Capo Spulico (CS), s’incontra il Parco “Qualità della Vita”. Una vera e propria palestra all’aperto, con attrezzi per esercizi a corpo libero, un ampio percorso ciclabile e piste per il passeggio e la corsa. Il fondo è in prato con erba naturale su cui sono insediati alberi autoctoni, il luogo ideale per praticare sport e mantenersi in salute.

Attigui al Parco, un campo di calcio a 5 e di tennis in sintetico di ultima generazione e lo Stadio Comunale con annesso verde attrezzato ed una magnifica pineta completano un Polo Sportivo di altissimo livello.

Se si parla di mare, non si può non fare riferimento al mondo della vela. Anche in questo caso, Roseto non resta a guardare, al contrario – caso singolare in Italia – ha contribuito alla nascita di un Circolo Velico, di cui l’Amministrazione Comunale è socio fondatore, per avvicinare gli amanti di questo sport a scoprire la magia di questo luogo da altre prospettive.

Un bagno nel mare Jonio e una giornata trascorsa a cavallo nei maneggi attrezzati del territorio completano il godimento di un percorso naturale di benessere nel comune di Roseto Capo Spulico.

Enogastronomia, arti e mestieri

Genuinità è la parola chiave per descrivere i prodotti locali. Quando qui si parla di genuino, i veri protagonisti sono la soppressata, la salsiccia ed il filettuccio dall’incomparabile sapore, prodotti che per la loro qualità e per il loro sapore si possono fregiare del Marchio di Qualità De.Co. di Roseto Capo Spulico.

A Roseto Capo Spulico il maiale viene ancora allevato nelle masserie della campagna dove si nutre di ghiande, farina di fave e ceci, erbe di campo e frutta appena colta dall’albero. Inoltre vive libero, si muove in larghi spazi all’aria aperta, per cui la sua carne diventa più solida, consistente e, quindi, dal gusto più fragrante.

La Ciliegia De.Co. di Roseto Capo Spulico – incoronata come “La più bella d’Italia” per il 2016 – è la ciliegia dalle proprietà organolettiche uniche e dalla bellezza disarmante.

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