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SAN SALVATORE DI FITALIA

REGIONE

SICILIA

PROVINCIA

MESSINA

ABITANTI

1.125

SINDACO

Giuseppe Pizzolante

Comune di San Salvatore di FItalia

Il nome originario del paese era Santissimo Salvatore , modificato nel 1863 in San Salvatore di Fitàlia dal nome del vicino torrente Fitàlia, che in lingua greca significa ” piantagioni “.
Nato come borgo di origine saracena, fu sempre legato alle chiese di Patti e di Messina; un forte impulso allo sviluppo del paese venne dalla decisione di Ruggero I di fare erigere il Monastero di San Salvatore.

Tra i personaggi da citare ricordiamo il “Padre della Patria”, Ruggero Settimo, appartenente alla famiglia principesca dei Sèttimo di Fitàlia che fu insignito dell’onorificenza del “Collare dell’Annunziata” del Regno d’Italia e al quale fu proposta la presidenza del Senato che rifiutò per motivi di salute.

Il paese è conosciuto nell’intero territorio dei Nebrodi grazie al Santo Patrono Calogero.  Non vi sono testimonianze che ci permettono di ricostruire l’intera storia del santo, ma le uniche informazioni ci arrivano da alcuni inni e letture del monaco Sergio e del Breviario Romani-gallicano.

Per il resto, si tratta solo di racconti tramandati oralmente tra le generazioni.  San Calogero nacque da genitori cristiani intorno al I secolo e sin da piccolo sentì l’esigenza di avvicinarsi maggiormente alla sua spiritualità. Si spostò a Roma in giovane età e qui ricevette il consenso per vivere da eremita in un qualche luogo sconosciuto. Fu durante questo periodo che ebbe l’ispirazione di far convertire il popolo siciliano alla religione cristiana. Finito il periodo solitario, ottenne il permesso per rientrare in Sicilia, che girò interamente insieme ai compagni Filippo, Onofrio e Archileone.

I Comuni del Welcome

Monumenti e luoghi di interesse
  1. Centro storico di San Salvatore di Fitalia

Giunti a San Salvatore di Fitalia è possibile passeggiare per le viuzze del suo centro storico e ammirare le antiche case, le bellissime chiese e le opere in ferro che percorrono le stradine dell’antico borgo.

  1. Chiesa di Santa Maria Assunta

Il borgo di San Salvatore di Fitalia ha una particolarità che lo distingue dagli altri comuni del comprensorio nebroideo. Esso possiede due chiese Madri, un tempo amministrate da due organi ecclesiastici distinti: le diocesi di Patti e Messina. Contrapposta alla Basilica del SS. Salvatore vi è la Chiesa Madre di Santa Maria. Edificata nel XVI secolo, la chiesa, si caratterizza esternamente per la semplice facciata e per il campanile di costruzione novecentesca. L’interno, a croce latina ad unica navata conserva opere di pregio:

Lo stupendo trittico marmoreo scolpito nel 1530 da Antonello Gagini su commissione di Domenico Franchina raffigurante la Vergine tra i SS. Pietro e Paolo.

 L’altare maggiore, che si caratterizza per il bellissimo organo settecentesco e il ciborio in legno dorato scolpito dagli Allò di Mirto.

  1. Centro culturale polivalente e Museo delle tradizioni religiose

Questo centro sorge in un complesso architettonico che, nel tempo, ha mutato considerevolmente le sue funzioni. Originariamente, infatti, era un convento francescano al quale era annessa la prima antica chiesa di San Calogero. Quest’ultima andò distrutta a causa di diversi smottamenti verificatisi nel corso degli anni. Durante il Novecento fu trasformato in  ospedale dei poveri, ma successivamente divenne laboratorio e asilo comunale ed infine deposito. Recentemente, grazie al progetto Nebrodi Plus, il bene è stato restaurato e riconvertito nel centro che oggi è possibile ammirare. Il museo è suddiviso in due piani:

  1. Chiesa di Sant’Antonio da Padova

La chiesa di Sant’ Antonio da Padova, fu edificata intorno al XVI secolo. L’interno ad unica navata è stato rimaneggiato secondo il gusto neoclassico ed ospita delle statue di fattura popolare. Ne è un esempio la statua del santo titolare posta sull’altare maggiore. Particolare è anche il bel fercolo in legno dorato. Secondo le fonti storiografiche, quando il conte Ruggero affidò questi feudi alla diocesi di Patti e di Messina, le due controparti scelsero come santi Patroni rispettivamente San Calogero e Sant’ Antonio. Questa situazione rimase invariata  fino al 1820, quando si decise per San Calogero. Ancora ai nostri giorni, la domenica delle palme, viene svolta la processione in cui i due santi si incontrano in piazza per una preghiera comune. Per via di controversie legate ad un vicolo stretto nel quale può passare solo una vara per volta, è stato deciso che ad anni alterni transiti prima uno e poi l’altro santo.

  1. Santuario di San Calogero a San Salvatore di Fitalia

Questo luogo di culto è sorto agli inizi del XX secolo al posto di una precedente chiesa non più esistente. Originariamente si era pensato di edificare un santuario con pianta a croce latina molto più grande di quello attuale. Successivamente, per problemi di spazio, si pensò di chiudere il primo braccio ad abside. L’esterno è molto semplice ed essenziale e non denota elementi architettonici di pregio se non delle paraste in facciata che incorniciano il lineare portale ad arco. L’interno, ad unica ampia navata, ospita lateralmente statue e pitture degli inizi del XX secolo fatta eccezione per un’Immacolata settecentesca. L’altare maggiore ospita una ricca custodia lignea. Tale custodia intronizza, in posizione sopraelevata, la cinquecentesca statua di San Calogero la quale, più volte l’anno, viene prelevata per essere condotta in processione.

  1. Cena in Emmaus di Andrea Ravo Mattoni

Nel piazzale della chiesa di Sant’ Antonio, recentemente è stato realizzato su un muro un importante intervento di street art ad opera dell’artista varesotto Andrea Ravo Mattoni. Si tratta di una monumentale trasposizione in bomboletta della Cena in Emmaus di Caravaggio. L’effetto visivo della pittura rigorosamente classica espressa secondo delle modalità totalmente contemporanee cattura l’interesse dei visitatori.

  1. Natività di Andrea Ravo Mattoni

Dopo la Cena in Emmaus, l’artista varesotto Andrea Ravo Mattoni ha eseguito un nuovo intervento di steet art a San Salvatore di Fitalia.  L’opera rappresentata ha un valore ancora più intrinseco per la storia siciliana: si tratta, infatti, di una riproposizione in grande formato della celebre natività di Caravaggio che era custodita all’interno dell’oratorio di San Lorenzo di Palermo e che venne trafugata nel 1969.

  1. Percorso di strutture in ferro a San Salvatore di Fitalia

Nel centro storico di San Salvatore di Fitalia è stato creato qualche anno fa un interessante percorso di sculture in ferro battuto. Queste, dislocate per tutto il tessuto urbano affrontano varie tematiche dalla mitologia alla religione, ma a prescindere dal soggetto rappresentato, queste opere, realizzate da artisti di tutta Europa, rappresentano interessanti ricerche d’arte contemporanea sulle potenzialità tecniche ed espressive del ferro.

  1. San Calogero

All’interno del santuario che porta il suo nome, è possibile ammirare la statua lignea di San Calogero, il Santo patrono protettore di San Salvatore di Fitalia. Viene festeggiato ogni anno dal 19 al 21 agosto.

10.Basilica del Salvator Mundi o del SS. Salvatore

Le origini di questa monumentale chiesa risalgono all’epoca bizantina, ma nel 1515 la struttura ha subìto un notevole ampliamento che le ha conferito la forma attuale, d’impianto a croce latina a tre navate. Alla fine del settecento, però, la chiesa è stata oggetto di un profondo restyling interno che ha portato l’aggiunta di stucchi tardobarocchi i quali, grazie ad un recente intervento di restauro sono stati accuratamente rimossi per restituire originalità alle architetture. Gli archi a tutto sesto contenevano al loro interno delle splendide colonne in pietra arenaria con archi a sesto acuto. L’area rimasta “barocca” è quella del presbiterio, che ospita degli affreschi in soffitto. Tra le opere di maggior pregio si evidenziano la statua della Madonna della Neve, opera di Antonello Gagini del 1527, una Cona gaginiana e la statua del Salvator Mundi posta sull’altare maggiore

  1. Madonna della neve di Antonello Gagini

All’nterno della Basilica del Salvator Mundi si può ammirare la stauta in marmo della Madonna della neve, che fu la prima statua che Antonello Gagini realizzò nel 1527 nella valle del Fitalia. Il panneggio cade morbido sul corpo e il viso di Maria è molto aggraziato. Il panneggio dell’abito è ormai quasi andato perduto e si riescono a scorgere solo alcuni frammenti di decori in oro. La statua è stata posto su un altare ligneo di pregevole fattura.

  1. Madonna col Bambino, San Pietro e San Paolo

All’interno della Chiesa di Santa Maria Assunta si può ammirare un meraviglioso trittico in marmo del 1530 realizzato da Antonello Gagini e raffigurante la Madonna col Bambino, San Pietro e San Paolo. Il viso di Maria è uno dei più bei volti che è riuscito a scolpire Antonello. Sopra il trittico si trova Dio Padre benedicente. In basso, a partire da sinistra, basso rilievi rappresentanti Gesù che investe San Pietro capo della Chiesa, la natività al centro e a destra la caduta da cavallo di San Paolo.

Enogastronomia, arti e mestieri

Sagra del miele

Anche in questa occasione l’esaltazione del territorio è d’obbligo. Il miele, il nettare che deliziava i palati degli dei dell’Olimpo è una presenza stabile nell’economia fitalese.

Gli apicoltori grazie al laborioso operare delle api, riescono ad ottenere mieli di ottima qualità dai gusti e fragranze più svariati.

Del resto da una “terra che produce frutti”, il passo per ottenere una tale prelibatezza è breve.

Nata come “Sagra del Miele” per valorizzare l’ottimo prodotto del nostro territorio, nel corso degli anni si è evoluta in una festa sempre più ampia, al pregiatissimo miele si è associata una presentazione dei prodotti gastronomici del territorio fitalese, come olio, fragole, prodotti caseari, salumi, pane, dolci e piatti tipici.

Profumi e sapori si fondono in una serata che non è una mera presentazione di prodotti, ma una guida attenta alla scoperta dei sapori, dove gli abbinamenti ben studiati deliziano il palato dei degustatori fanno sì che si esaltino a livello olfattivo e gustativo le diverse varietà sia del miele che degli altri prodotti.

Tutto ciò induce il turista gastronomico alla scoperta di emozioni forti attraverso i sapori che nascono da questi accostamenti di cibarie.

Da anni per esaltare ancor di più la prelibatezza della cucina fitalese, presentata anche attraverso concorsi culinari, viene valorizzata l’opera dell’artigianato locale, dove il lavoro attento dell’artigiano crea dell’autentiche opere d’arte.

E mentre i sapori hanno il sopravvento sui sensi degli uomini, il centro storico si trasforma così in una “Vetrina d’Arte”, ed esalta ancora di più i manufatti di fabbri, falegnami, ricamatrici, pittori, scultori ed ogni altro genere di artisti ed artigiani.

È un appuntamento da non perdere quindi, San Salvatore di Fitalia e la sua gente accoglie il visitatore dando il meglio di se, offrendo un percorso gastronomico-artistico e storico in una gioiosa atmosfera di festa addolcita dal miele…

Sagra delle castagne

Ormai da tempo la quercia, il sughero ed il castagno cercano di riconquistare terreni che dominavano ancor prima che l’uomo abitasse questo territorio.

Queste piante vengono lasciate prosperare in quei terreni difficili da coltivare, ed esse fanno a gara per dominarli.

Al castagno però il contadino fitalese lascia volentieri spazio a discapito degli altri alberi.

 

Da ciò nasce l’idea di omaggiare il frutto del principe della montagna, nasce così un altro appuntamento gastronomico a San Salvatore di Fitalia è la Sagra della Castagna, di solito coincide con l’ultimo weekend di ottobre.

Tra musica e balli la castagna viene proposta in tutte le versioni culinarie, dalla semplice e gustosa caldarrosta alle squisite tagliatelle alle castagne o alla succulenta zuppa di castagne e porcini, il menu e ricco di tante altre squisitezze che si conclude a tarda serata con un buffet di golosissimi dolci ovviamente a base di castagne.

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