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Ururi

REGIONE

MOLISE

PROVINCIA

CAMPOBASSO

ABITANTI

2.514

SINDACO

Gerardo Santomauro

Il Comune di Ururi

Ururi è un comune molisano, un paesino con una grande e orgogliosa comunità italo-albanes. Questo è dovuto al fatto che numerosi albanesi, scapparono dal paese natio per sfuggire alla dominazione turca, dopo decenni di guerre ad opera della tenacissima e feroce resistenza del “Castriota”, l’eroe albanese.
Le origini del paese sono piuttosto incerte, in quanto non abbiamo notizie certe però durante il medioevo sappiamo che Ururi era possedimento feudale normanno del Roberto III di Loritello morto nel 1182 d.C., il quale dichiarava negli atti notarili che vi era presente un monastero appartenente alla diocesi di Larino.
Difatti il feudo normanno si estendeva dall’attuale Abruzzo fino ad arrivare nell’entroterra della Capitanata foggiana, comprendente quindi l’attuale Ururi, anticamente chiamata Aurora. Il nome Ururi verrà insignito successivamente, probabilmente dopo il disastroso terremoto che rase al suolo il feudo nel 1456 e come se non bastasse ci fu un disastroso incendio nel 1500. Solo dopo il 1500 si attestano i primi insediamenti nella zona da parte di genti albanesi e slave, giacché a causa di questi due eventi straordinari, il feudo fu progressivamente abbandonato.
Testimonianza di questi numerosi passaggi di eventi è senza dubbio la Chiesa di Santa Maria delle Grazie. Essa è stata costruita nel lontano 1026 e fu distrutta dal suddetto terremoto del 1456; riprese vita grazie alla ricostruzione (1718) voluta dal vescovo di Larino Carlo Maria Pianetti, il quale la consacrò nel 1730. Lo si vede molto bene grazie ai numerosi ritocchi barocchi, accompagnata poi da linee ortodosse; la cupola anch’essa ortodossa e da capitelli ionici, testimonianza della grande eterogeneità della popolazione (italo-albanese-slava).
Ururi si trova nell’entroterra molisano a soli a 30 km dal mare ad un’altitudine di 262 m s.l.m. abitata da 2.168 anime. Le lingue parlate sono l’italiano e arbëreshë, un idioma albanese. Il clima è prevalentemente mite, e questo fa di Ururi un territorio dove si può trovare una grande varietà di colture coltivate: eccellenza come l’olio e il vino e il grano.
Monumenti e luoghi di interesse

Chiesa di Santa Maria delle Grazie

La chiesa madre risalirebbe al 1026, secondo un documento redatto dal vescovo Filippo. Dopo il terremoto del 1456, il feudo di Ururi fu abbandonato e successivamente colonizzato da popolazioni croate d’Oriente. La chiesa nuova fu ricostruita nel 1718, voluta dal vescovo di Larino Carlo Maria Pianetti, e consacrata nel 1730. La struttura ha facciata barocca monumentale scandita in tre settori da cornici, il cui livello si assottiglia, durante l’innalzamento, fino a un triangolo centrale della sommità. Verticalmente scendono paraste con capitelli ionici. I portali sono tre, e il campanile è una torre con cupola tipica delle chiese ortodosse. L’interno originale era a navata unica, poi sdoppiata nel 1812 e trasformata definitivamente in tre ripartizioni nel 1846.Lo stucco bianco è l’elemento che permane, poiché sono scarsi di dipinti, se non quelli delle cappelle laterali. Le volte sono a botte.

Tradizioni e folklore
Ururi si trova nell’entroterra molisano a soli a 30 km dal mare ad un’altitudine di 262 m s.l.m. abitata da 2.168 anime. Le lingue parlate sono l’italiano e arbëreshë, un idioma albanese. Il clima è prevalentemente mite, e questo fa di Ururi un territorio dove si può trovare una grande varietà di colture coltivate: eccellenza come l’olio e il vino e il grano.

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