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Ventotene

REGIONE

LAZIO

PROVINCIA

LATINA

ABITANTI

736

SINDACO

Gerardo Santomauro

Il Comune di Ventotene

Il territorio comunale di Ventotene comprende l’omonima isola e anche quella minore di Santo Stefano. Appartiene all’arcipelago delle isole Ponziane, il comune più piccolo dell’Italia centrale, per dimensioni: 1,54 km2.

Il centro abitato si è sviluppato intorno alla roccia, dominante il porto romano ed unito ad una rampa di origine borbonica. Oltre al porto romani, l’isola ha un altro porto “nuovo” che dividono Cala Rossano e Cala Nave

I primi insediamenti risalgono al neolitico, quando l’isola diventò un punto di passaggio e di sosta sulle prime navi che solcavano il Tirreno.

Il periodo borbonico vide l’inizio dei lavori per la costruzione del borgo nel 1768 e nel 1769 iniziano i lavori di costruzione della chiesa di Santa Candida (Patrona di Ventotene) e nel 1810 Gioacchino Murat istituisce il Comune di Ventotene, confermato da Ferninando IV, nel 1816 una volta che il territorio è tornato al trono napoletano.

In anni più recenti, Santo Stefano continua ad essere colonia penale per ergastolani, dove scontarono la pena il brigante Carmine Crocco e l’anarchico Gaetano Bresci.

Dopo la guerra italo-turca vi vengono confinati i prigionieri di guerra libici. Con il fascismo, a partire dal 1926, Ventotene diventa il confino per molti oppositori del regime. Nel 1934 passa dalla provincia di Napoli alla provincia di Latina. Nel 1940 a Ventotene vivono 900 confinati sorvegliati da 300 poliziotti.

La presenza sull’isola delle più importanti personalità dell’antifascismo trasforma Ventotene in un vero e proprio laboratorio politico.

Nel 1941, tre confinati Altiero Spinelli, Ernesto Rossi e Eugenio Colorni scriveranno il manifesto “Per un’Europa libera e unita”, poi noto con il nome di Manifesto di Ventotene che in pieno conflitto mondiale chiedeva l’unione dei paesi europei e che poi ispirerà il processo di integrazione europea culminato con la nascita dell’Unione Europea nel 1992.

Monumenti e luoghi di interesse
Chiesa e convento di Santa Candida
La chiesa in stile neoclassico fu consacrata alla patrona dell’isola il 22 settembre 1774. Ospita una pittura raffigurante la santa patrona e attribuita a Sebastiano Conca e una serie di statue in legno. Accanto alla chiesa si trova il convento dei Cappuccini che ressero la parrocchia fino agli inizi del XIX secolo e oggi sede della canonica, dei locali parrocchiali e delle suore Adoratrici del Sangue di Cristo.

Porto romano
Il Porto romano di Ventotene, rimaneggiato in epoca borbonica, è interamente realizzato in tufo. Sotto la roccia che oggi ospita il paese furono scavate delle grotte-magazzino, oggi utilizzate come negozi, e scavando nel tufo fu realizzato anche il cosiddetto Pozzillo, una piccola caletta dove oggi sostano le barche dei pescatori. Lo scoglio del Faro, con la relativa spiaggia rocciosa, separa il Porto da Cala Nave.

Castello
Il Castello sorge sulla piazza principale e aveva inizialmente funzione di caserma militare, concepita anche per resistere agli assalti dei pirati che nel Settecento ancora infestavano le coste italiane. Circondata da un fossato fu poi carcere e ampliata in epoca fascista. Oggi ospita gli uffici del Comune e il Museo Archeologico.

Il borgo borbonico
Il borgo borbonico fu realizzato alla fine del XVIII secolo per ospitare i coloni. Sorge sulla roccia tufacea che domina il porto romano ed è collegato a quest’ultimo tramite due vie scenografiche: la strada che sale al Castello, di forma circolare e concentrica e la strada che sale alla chiesa, formata da una breve serie di rampe ben visibili anche dal mare. Il borgo sorge su tre livelli ciascuno caratterizzato da stretti vicoli, case a uno o due piani e rampe di scale che uniscono i tre livelli. Ha due piazze: Piazza Castello e Piazza De Gasperi, dove si affaccia la chiesa principale.

Villa Imperiale (o villa Giulia)
La Villa Imperiale sorge su Punta Eolo, estremità settentrionale di Ventotene. Gli scavi archeologici hanno permesso di rintracciare la residenza vera e propria, le zone riservate alla servitù, la cucina, il sistema di raccolta e distribuzione dell’acqua, piscine, ninfei fino alla discesa a mare realizzata scavando nella roccia.

Cisterne Romane
Priva d’acqua, i romani realizzarono un complesso sistema di raccolta dell’acqua piovana che veniva poi filtrata. Resti di alcune cisterne sono sopravvissuti nell’isola: la “cisterna dei carcerati” lungo la strada degli Ulivi, un serbatoio profondo 10 m e poi usato anche come luogo di reclusione. Un’altra cisterna si trova nella località oggi nota come “villa Stefania”.

Peschiera
La peschiera consiste in una serie di vasche artificiali d’epoca romana scavate sotto la scogliera del Faro.

Carcere di Santo Stefano
Eretto nel XVIII secolo sulla base delle teorie di Jeremy Bentham, fu costruito a forma di ferro da cavallo in maniera tale che i carcerati fossero e si sentissero sempre osservati dai loro carcerieri. Ha ospitato reclusi celebri: patrioti risorgimentali, perseguitati politici del fascismo e l’anarchico Gaetano Bresci che qui morì in circostanze mai chiarite nel 1902.

Aree naturali

Riserva naturale statale Isole di Ventotene e Santo Stefano

Area naturale marina protetta Isole di Ventotene e Santo Stefano

Tradizioni e folklore

Santa Candida, patrona dell’Isola di Ventotene, è festeggiata il 20 settembre, l’ultimo di 10 giorni di manifestazioni fra il sacro ed il profano. Secondo la tradizione, Santa Candida fu uccisa dai Romani e il suo corpo gettato in mare venne ritrovato sulla costa di Ventotene.

Il “Comitato di Santa Candida” si occupa della raccolta dei fondi e dell’organizzazione degli eventi che si concludono con i tradizionali spettacoli in piazza, i giochi del 19 settembre e la gara di mongolfiere di carta, in cui varie “scuole” si confrontano sulle dimensioni (10 m. altezza max), sulla forma, sulle decorazioni e sulla tecnica di lancio dei palloni, con uno spettacolo di fuochi d’artificio a mare. La Banda, nell’ultimo giorno di festeggiamenti, alle 7 del mattino fa il giro dell’isola[11], visitando i giardini in cui le signore hanno preparato abbondanti colazioni. Alle 17.30, poi, c’è la suggestiva processione della Barca di Santa Candida in cui si narra fu ritrovato il corpo della Santa sulle rive del Pozzillo.

I Comuni del Welcome

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