Un welcome fiorentino in Sicilia.
Un “welcome” d’artista che parla cinese e fiorentino. È un progetto di riqualificazione e rigenerazione urbana voluto per Naro, Piccolo Comune del Welcome agrigentino, dalla sua Sindaca, Maria Grazia Brandara.
Dall’ingresso in città alle mura, alle piazze, ai palazzi: fino al grande murale dedicato al Magistrato Rosario Livatino, ucciso dalla criminalità organizzata, oggi Beato. Un piccolo comune con una storia straordinaria alle spalle che oggi si affida all’Accademia delle Belle Arti di Firenze.
La storia
Naro, Piccolo Comune del Welcome in provincia di Agrigento, è stata chiamata “la Fulgentissima” da Federico II di Svevia, che le diede questo titolo nel parlamento di Messina del 1233 annoverandola fra le 23 Regie o Parlamentarie del Regno di Sicilia e dandole il privilegio di battere moneta. Roccaforte araba dal IX secolo, dalla fine dell’XI fu in mano alla dinastia normanna.
Nel 1520, Carlo V concesse alla città il privilegio del “mero e misto imperio”, cioè il permesso di esercitare giustizia in modo autonomo. Dal XVII secolo, grazie all’insediamento dei principali ordini monastici, Naro riprese il suo sviluppo, sia dal punto di vista urbanistico sia da quello culturale. Nel 1619 l’ordine dei Gesuiti istituì l’Universitas Studiorum Omnium, uno degli Studia pre-universitari più attivi della Sicilia. Il 1600, anno funesto per la Sicilia, vede Naro “protetta” da San Calogero, il Santo nero, che prima la salva dal contagio della peste e poi la preserva dal terribile terremoto.
Alla fine del ‘700 cominciò un lento ma irreversibile processo di decadenza. Quando fu costituito il Regno delle Due Sicilie, sotto Ferdinando IV di Borbone, si procedette nel 1817 ad una riforma dell’Amministrazione civile e, pertanto, la Sicilia venne ripartita in sette intendenze, da cui dipendevano i Comuni. Naro, quindi, divenne Comune dell’Intendenza di “Girgenti”.
Dal passato al futuro
Una storia importante, dunque, quella di Naro, terra di arte barocca e anche di dialogo interreligioso, di accoglienza e cultura, di progettazioni e cura della comunità e che oggi non poteva non essere “del Welcome”.
La Sindaca Maria Grazia Brandara sta cambiando il volto del suo piccolo Comune con una “rivoluzione” che è anche un progetto culturale e di rigenerazione urbana.
E’ nata, così, una collaborazione tra l’Accademia delle Belle Arti di Firenze e la Fulgentissima Naro.
Grazie all’amicizia ed al comune sentire che ci lega con il professor Calogero Saverio Vinciguerra – dice la Sindaca Brandara – ha preso il via un ambizioso progetto. Cinque studenti dell’Accademia, provenienti da diverse parti del mondo trascorreranno sei mesi a Naro, coordinati dal professore. Durante questo tempo si dedicheranno alla realizzazione di magnifici affreschi, alcuni dei quali destinati ad impreziosire alcuni angoli della nostra città.
Con beneficio anche per il turismo perché rendere preziosi anche gli angoli di una città, alcuni profili di paesaggio urbano, significa unire bellezza e visione. È prevista anche una mostra di 40 affreschi che avrà luogo presso il Palazzo di Città.
A fine luglio è stato presentato alla città il murale, cinque metri per sei, dedicato al giudice e beato Rosario Livatino, realizzato dal gruppo di allievi dell’Accademia coordinati dal professore Vinciguerra.
gabriella debora giorgione